Visualizzazione post con etichetta Lingua. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lingua. Mostra tutti i post

giovedì 21 luglio 2016

Kuulilennuteetunneliluuk

In Lingua estone ci sono parole lunghissime. Una delle più celebri è kuulilennuteetunneliluuk, che significa tunnel nel quale il proiettile si apre. Una laboriosa descrizione della più semplicemente nota canna del fucile, ma espressa con una bella parola di 24 lettere che è addirittura un palindomo, ovvero resta uguale anche se si legge dalla fine verso l’inizio. 
Un’altra parola bella lunga è uusaastaöövastuvõtuhommikuidüll, di 31 lettere, che denota una idealistica mattina dopo I festeggiamenti della notte di capodanno e può essere usata in una frase come Maalilist jõuluööeelootusaega ja illuminaarses aoõhetuses uusaastaöövastuvõtuhommikuidülli per augurare Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Un ulteriore esempio di parola lunga è poi sünnipäevanädalalõpupeopärastlõunaväsimus, che vuol dire la stanchezza che uno sente nel pomeriggio della festa di compleanno di fine settimana. Se si spezzetta la parola, in ogni sua parte letteralmente significa nascita giorno settimana fine festa dopo pranzo stanchezza
La Lingua estone dunque consente la creazione, anche arbitraria, di uniche parole estremamente lunghe, semplicemente convertendo la prima parola nel genitivo della successiva parola e continuando ancora. Un vero record, di ben 114 caratteri, è isapaabulinnusabakattesulesilmamunavärvivabrikukuldväravaauvahtkonnaülemapühapäevaajakiririnnataskusisevoodrivahe, che significa lo strappo della fodera interna della tasca superiore della giacca della domenica del capo delle guardie del cancello d'oro della fabbrica di colore del bulbo oculare dell'occhio della piuma che ricopre la coda del pavone.
A causa di questa specialità linguistica, in Lingua estone non esiste ufficialmente alcuna "parola più lunga".

giovedì 19 maggio 2011

Che lingua si parla in Estonia?

Come tipico dei piccoli popoli, l'identità estone è strettamente legata alla lingua e gli Estoni parlano naturalmente l'Estone.
Oggi poco meno di 1,1 milioni di persone nel mondo hanno l'Estone come madrelingua. Di queste circa 950 mila vivono in Estonia; le restanti in Svezia, Canada, Stati Uniti d'America, Russia ed altrove.
L'Estone è una delle più piccole lingue del mondo, in cui esiste un lessico aggiornato in tutti i principali campi della vita e del sapere.
A differenza della maggioranza delle lingue parlate in Europa, l'Estone non è una lingua indoeuropea, ma ugrofinnica. Le uniche altre lingue ugrofinniche nazionali, in Europa, sono il Finlandese e l'Ungherese.
L'Estone ha una declinazione con 14 casi, ma nessun articolo, né genere grammaticale. Succede così che con lo stesso pronome ci si possa riferire ad un uomo, ad una donna o addirittura ad una cosa. Poiché i rapporti tra le parole nella frase sono contrassegnati dalle desinenze dei casi, l'ordine delle parole in Estone è relativamente libero.
Ad esempio il significato della frase koer hammustas poissi (il cane ha morsicato il ragazzo) non cambia, cambiando l'ordine delle parole koer poissi hammustas o poissi hammustas koer.
Nei periodi in cui la storia estone si è incontrata con quella di altri Paesi, l'Estone ha preso in prestito molte parole dal Tedesco basso ed alto, dallo Svedese e dal Russo. Ma tali lingue - ed anche il Lettone - sono legate all'Estone solo dai prestiti reciproci. Esse infatti sono originariamente diverse dall'Estone tanto quanto l'Italiano dal Turco.
L'Estone usa ed ha sempre usato l'alfabeto latino. L'ortografia odierna utilizza 32 lettere. Alle consonanti si aggiungono ben 9 vocali: alle usuali "a", "e", "i", "o", "u" si aggiungono "õ", "ä", "ö" ed "ü" inusuali per gli stranieri.
La frequenza delle vocali in Estone è tra le più elevate nelle lingue europee ed una fila di vocali può formare con l'aiuto di poche consonanti parole dotate di significato, come ad esempio hauaööõudused (gli orrori della notte della tomba) oppure kõueööaimdus (presentimento di una notte tempestosa).
Un vero record di successione vocalica - ben 4 vocali uguali consecutive in tre parole - si può trovare nell'espressione kuuuurijate töööö jäääärel (notte di lavoro di un ricercatore lunare sul bordo del ghiaccio).