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venerdì 15 maggio 2020

Helsinki vista da Tallinn

L'interruzione del traffico dei traghetti tra la Finlandia e l'Estonia ha reso l'aria così limpida da far vedere Helsinki da Tallinn. La distanza tra le capitali dell'Estonia e della Finlandia è di circa 80 km, ma a mezzogiorno del 6 maggio 2020 il fotografo Madis Veltman è salito sulla torre della televisione di Tallinn ed ha immortalato i contorni di Helsinki, aiutato da una lente d'ingrandimento.

martedì 7 maggio 2013

I 15 cognomi più diffusi in Finlandia

Posizione
Cognome
N° di persone
Significato
1
23.487
“Piccolo sordo”
2
23.326
“Fiumicello”
3
21.233
“Collinetta”
4
21.216
“Penisoletta”
5
19.563
“Fattoria di collina”
6
19.240
“Originario di  Häme”
7
18.856
“Onda”
8
17.936
“Piccolo Enrico”
9
17.900
“Piccole cascate”
10
17.034
“Laghetto”
11
16.778
“Boschetto”
12
15.780
“Piccola foglia”
13
15.445
“Isoletta”
14
15.254
“Piccolo stretto”
15
15.063
“Piccolo Enrico”

Statistiche ufficiali finlandesi al 30 luglio 2012. Fonte: http://www.genealogia.fi/

sabato 23 marzo 2013

38.364 Estoni residenti in Finlandia

Secondo le ultime statistiche ufficiali, al 31 dicembre 2012 gli Estoni residenti stabilmente in Finlandia sono arrivati al numero di 38.364 abitanti, diventando la seconda comunità di stranieri più consistente dopo i Russi.
Il totale dei residenti in Finlandia che non hanno per madrelingua il Finlandese, lo Svedese o il Sami è arrivato a 266.949, ovvero il 4,9% dell'intera popolazione della Repubblica di Finlandia. Tra loro, 62.554 Russi, 38.364 Estoni, 14.769 Somali, 14.666 di madrelingua inglese e 12.042 Arabi.
Al 31.12.2012 la Finlandia è arrivata ad una popolazione complessiva di 5.426.674 (2.666.622 uomini e 2.760.052 donne), con un incremento di 25.407 unità rispetto all'anno precedente.

Helsinki, capitale della Finlandia

mercoledì 25 gennaio 2012

Nazionalismo nella Finlandia russa (1809-1917)

Il Trattato di Tilsit (oggi Sovetsk) del 1807, stipulato tra Napoleone Bonaparte ed Alessandro I di Russia, cambiò in quel tempo il destino della Finlandia. Poiché il re svedese si era rifiutato di entrare nell’alleanza franco-russa contro l’Inghilterra, la Svezia fu attaccata e sconfitta dalla Russia, che le strappò via la Finlandia. La Pace di Fredrikshamn (Hamina), nel 1809, sancì la fine dell’unione finno-svedese durata quasi 600 anni.
La Finlandia divenne un Granducato legato allo zar da un giuramento di fedeltà ed iniziò a dipendere dalla Russia per tutte le decisioni riguardanti la difesa e la politica estera.
Dal 1821 la città di Åbo (Turku), semidistrutta a causa di un incendio, cessò di essere la capitale e lo divenne Helsingfors (Helsinki).
Fino alla salita al trono dello zar Nicola II nel 1894, la Finlandia riuscì a godere di una certa autonomia. Lo zar era rappresentato da un governatore generale ed il Senato era composto esclusivamente da rappresentanti finlandesi. La lingua ufficiale restava lo svedese e la religione locale non subì alcuna limitazione di libertà.
Nella seconda metà dell’Ottocento furono realizzate grandi opere pubbliche, quali ferrovie e canali, che migliorarono in modo sensibile le comunicazioni. Il sistema scolastico riportò alla luce il problema della convivenza di tre lingue (finlandese, svedese e russo) . La questione della lingua divenne un tema politico con la costituzione del Partito Finlandese nel 1863, anno che vide anche la pubblicazione di una tesi in difesa della lingua finlandese scritta da J.V. Snellman, favorevole alla parità dei diritti linguistici con lo svedese sia negli uffici amministrativi che nei tribunali.
La situazione cambiò radicalmente e divenne critica con l’ascesa al trono di Russia dello zar Nicola II, il quale avviò una politica panslavista che mirava al rigetto di ogni pretesa da parte finlandese. Nel 1899 Nicola II decretò il passaggio di tutti i poteri legislativi nelle mani dello zar e del parlamento russo. La reazione fu violenta e portò all’assassinio del governatore russo Nikolaj Ivanovič Bobrikov nel 1904. Nel 1906, in seguito ad uno sciopero generale, lo zar iniziò a fare qualche concessione, accordando alla Finlandia una costituzione più liberale e la possibilità di formare un parlamento monocamerale eletto a suffragio popolare.
Nel dicembre 1917, a seguito della rivoluzione bolscevica, la Finlandia riuscì a proclamare la propria indipendenza, riconosciuta nel 1918 dalla Russia sovietica.
Proponiamo in visione alcune testimonianze sull’umore di molti Finlandesi nell’epoca dello zar Nicola II. Si tratta di posta sulla quale appaiono dettagli, più o meno espliciti, di intolleranza verso il tentativo di egemonia panslavista.

Cartolina finlandese del 1908: è stata utilizzata sottosopra per deturpare l'intestazione russa e lo stemma dello zar con la dicitura sottolineata "Danmark".
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Cartolina finlandese del 1902: è stata utilizzata sottosopra e con due linee sulle didascalie in Russo.
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Cartolina che ha viaggiato da Helsingfors (Helsinki) a Kovna (Kaunas) nel 1898: fu applicato un francobollo aggiuntivo (ed apposto il timbro postale) proprio in modo da rendere parzialmente illegibile il nome della Finlandia in Russo.
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Lettera raccomandata partita da Helsingfors (Helsinki) nel 1901: la dicitura "FINLAND" energicamente sottolineata in rosso la dice lunga!
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Cartolina finlandese del 1903: fu appiccicata una parte della cornice senza valore del foglio dei francobolli esattamente sopra allo stemma imperiale dello zar di Russia. L'ufficio postale, poi, ci sbatté sopra una energica timbrata!
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lunedì 20 giugno 2011

La questione della Carelia, di Salla e di Petsamo

Un capitolo poco noto nel contesto della Seconda Guerra Mondiale, in Europa, riguarda l’aggressione sovietica nei confronti della Finlandia. Tale operazione, avvenuta in due riprese cruente, si concluse con l’annessione di un quinto dell’intera Finlandia.
Tale territorio conteneva Viipuri (ribattezzata Vyborg dai Russi), che era la seconda città con più abitanti dopo Helsinki e Petsamo (ribattezzata Pečenga), l’unico accesso della Finlandia al Mare di Barents.
La prima parte della vicenda è passata alla storia con il nome di “Guerra d’inverno” (“Talvisota”, in Finlandese), combattuta dal 30.11.1939 al 13.03.1940. I Sovietici, che pensavano di poter mangiare la Finlandia così come avevano fatto con Estonia, Lettonia e Lituania, trovarono invece una inattesa resistenza. Comunque gli eroici Finlandesi, guidati dal Generale Mannerheim, alla fine furono costretti a cedere la Carelia e Salla, da dove furono espulsi dai Sovietici circa 420.000 Finlandesi, ovvero un dodicesimo della popolazione di tutta la repubblica di Helsinki.
La seconda parte è nota con il nome di “Guerra di continuazione” (“Jatkosota” in Finlandese), combattuta dal 25.06.1941 al 19.09.1944. Dopo i successi iniziali delle truppe di Mannerheim, l’Armata Rossa dell’Unione Sovietica ebbe ragione in virtù della sua preponderanza numerica. La Finlandia fu costretta a cedere Petsamo ed altri territori, ma riuscì a salvare la propria indipendenza.
I territori sottratti, aggregati ad altri già russi, andarono a costituire la Repubblica Socialista Sovietica Carelo-Finlandese, che nel 1956 scomparì per confluire nella Repubblica Socialista Sovietica Russa.
In tutti i territori mangiati alla Finlandia di allora – ovvero la Carelia, Salla e Petsamo - oggi vige la miseria, la desolazione ed il calo demografico. Mentre in epoca precedente vi erano agricoltura e pesca floride, portate avanti da almeno 8.000 anni da popolazioni ugro-finniche.
La Russia odierna mantiene inalterati tali vantaggi conseguiti in epoca sovietica che, insieme alle altre rettifiche territoriali a svantaggio di Estonia e Lettonia, violano formalmente il Trattato di Tartu del 1920.
Tali infamie attualmente non trovano cassa di risonanza mediatica internazionale, ma – chissà – forse un giorno la storia regolerà i conti in sospeso in modi e tempi che ora non possiamo immaginare. In Finlandia è tuttora attivo un movimento irredentista dal quale si trova un approccio nel sito http://prokarelia.net.