Visualizzazione post con etichetta Popolazione in Estonia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Popolazione in Estonia. Mostra tutti i post

mercoledì 30 gennaio 2019

Estonia, l'ultimo censimento sovietico del 1989 con il più alto numero di residenti di sempre

Esattamente trent'anni fa, nel gennaio 1989, l'ultimo censimento dell'Unione Sovietica rilevò che in Estonia risultavano 1.565.662 residenti. Fu il numero più alto di sempre, sia prima che dopo. 
C'erano circa 100.000 donne in più rispetto agli uomini. Di tutti i residenti il 61,5% erano Estoni, il 30,3% erano Russi, seguiti da Ucraini, Bielorussi e Finlandesi. Meno di 10.000 appartenevano a vari altri gruppi etnici, i più piccoli dei quali erano i Cechi ed i Vepsi con 37 ciascuno. 
Il censimento del 1989 fu l'ultimo dell'Unione Sovietica, eseguito su ordine di Mosca. All'Archivio Nazionale di Rakvere i documenti del censimento del 1989 riempiono scaffali su scaffali. 
Secondo Allan Puur, professore di demografia all'Università di Tallinn, contare i residenti dell'Estonia è stato più facile allora perché i confini erano chiusi, il movimento delle persone era più facile da dirigere e controllare e perché oggi c'è molto più movimento non documentato. Sebbene l'ordine di contare i residenti dell'Estonia fosse arrivato da Mosca, i leader dell'Estonia erano molto interessati all'esito del censimento: il Paese era al culmine della Rivoluzione Cantata, c'era un grande dibattito sugli effetti della Seconda Guerra Mondiale, sull'occupazione sovietica e sul potere di Mosca nei confronti della popolazione dell'Estonia. L'Ingria Occidentale e l'area di Petseri, ovvero il 5% del territorio dell'Estonia, era stato sottratto alla "Repubblica Socialista Sovietica Estone" per essere aggregato alla "Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa", compresi gli abitanti di quelle zone. Le perdite di popolazione dell'Estonia a causa della guerra erano state tra le più grandi in Europa, tanti dei sopravvissuti erano stati poi deportati altrove e quelli rimasti si chiedevano quanti Estoni ci fossero ancora. Secondo il professor Puur, anche il confronto con i numeri del precedente censimento del 1979 erano questioni estremamente importanti per la società in quel momento. 
Regole speciali furono applicate per i militari sovietici di stanza in Estonia. Gli ufficiali ospitati negli appartamenti cittadini furono conteggiati come parte della popolazione generale, mentre quelli sottoposti a basi militari sono stati contati in modo diverso. Secondo il professor Puur, quel censimento non disse molto sul numero totale di truppe in Estonia in quel momento e forse peccò anche sull'aspetto dell'attendibilità e dell'accuratezza. 
Il professor Puur ha sottolineato, infine, che l'Estonia ha anche effettuato registrazioni elettroniche del censimento dopo il crollo dell'Unione Sovietica, per iniziativa di statistici e scienziati, cosa che molte altre repubbliche sovietiche non hanno fatto. 
La popolazione dunque registrò, nel 1989, il picco di tutti i tempi. Già nel decennio successivo il tasso di natalità iniziò a diminuire, il numero dei morti superò di 7.000 unità il numero dei nati per diversi anni e molti immigrati dell'era sovietica nel frattempo scelsero di andare via. Al censimento di 11 anni dopo, quindi, sarebbe stato rilevato una riduzione della popolazione di diverse centinaia di migliaia. 
Sebbene l'Estonia di oggi sia ancora lontana dal traguardo di un milione e mezzo di abitanti, la tendenza si è comunque invertita negli ultimi quattro anni, soprattutto per i numeri migratori che sono diventati attivi. Al 1° gennaio 2019 la popolazione dell'Estonia è, secondo i registri demografici, di 1.323.820 unità. Si tratta, rispetto ad un anno fa, di 4.690 residenti in più.

Souvenir del 1989: biglietto della lotteria sovietica in Estonia (fronte e retro):

venerdì 18 gennaio 2013

La popolazione dell’Estonia scende ulteriormente per l’emigrazione

Il massimo numero di emigrati degli ultimi dieci anni ha contribuito a far diminuire la popolazione dell’Estonia di ulteriori 7.915 unità nel 2012, secondo i dati preliminari rilasciati da Statistiche Estonia oggi.
Considerando nati, morti, emigrati ed immigrati, infatti, al 1° gennaio 2013 la cifra della popolazione totale è di 1.286.540 abitanti, mentre i dati dell’ultimo censimento della popolazione e delle abitazioni, che utilizzava come data di riferimento il 31 dicembre 2011, riferivano di 1.294.455 abitanti. 
Un fattore importante nel calo dello scorso anno è stata l'emigrazione, con 10.871 persone che sono andate via (ben 4.657 in più rispetto al 2011). Nel frattempo, 4.416 persone sono immigrate in Estonia nel 2012, portando dunque il bilancio con una perdita di 6.455 unità. 
Relativamente ai nati vivi (14.054) ed ai morti (15.514), si conferma il calo costante iniziato dal 1991. 
In controtendenza – ma fa storia a sé – il numero degli abitanti a Tallinn. L’ufficio anagrafico riferisce che è ufficialmente arrivato a 419.830 al 1° gennaio 2013, con un incremento di 3.686 unità rispetto alla fine del 2011, quando erano 416.144. Tuttavia si consideri che il numero delle persone presenti a Tallinn alla fine del 2011 era di 393.222 abitanti: quest’ultima cifra, e non i dati dei residenti all’anagrafe, è quella ritenuta ufficiale nel censimento del 2011.

domenica 25 marzo 2012

Impatto dell’occupazione sovietica sulla popolazione dell’Estonia

Va innanzitutto ricordato, come elemento di raffronto, che prima della Seconda Guerra Mondiale gli Estoni nella propria nazione costituivano il principale gruppo etnico con l’88,1% sul totale di tutti gli abitanti. Tra il resto della popolazione c’erano solo 5 gruppi etnici che contavano più di 3.000 persone: i Russi (92.000, pari all’8,2%), i Tedeschi (16.300, pari all’1,5%), gli Svedesi (7.600, pari allo 0,7%) ed infine i Lettoni e gli Ebrei (0,5% ciascuno).
Come immediato risultato della guerra e delle riforme politiche, l’Estonia perse quattro dei suoi cinque gruppi di minoranze nazionali: nel 1945 gli Estoni, nonostante fossero nettamente diminuiti nel numero a causa della guerra stessa (circa il 17,5% in meno rispetto al 1939, a causa di morti e deportazioni), costituivano il 97,3% della popolazione complessiva. Ma precipitarono al 74,6% nel 1959.
Alla fine degli anni 1980 più di un terzo della popolazione dell’Estonia non era più etnicamente estone; il 26% era nato al di fuori della repubblica, per la maggior parte di etnia russa o di comunità che comunque avevano come riferimento culturale di comunicazione la lingua russa.
Il picco dell’immigrazione era avvenuto tra il 1946 ed il 1951, con un arrivo di 20.000 nuovi abitanti ogni anno, pari al 2% dell’intera popolazione. Il fenomeno dell’immigrazione continuò durante tutto il periodo della dominazione sovietica, scendendo in percentuale ed arrivando alla vigilia dell’indipendenza ad una percentuale compresa tra lo 0,2 e l’1% annuo.
Gli immigrati arrivavano da tutta l’Unione Sovietica, ma la maggior parte proveniva dalle regioni russe confinanti di Leningrado e di Pskov. I motivi della decisione di trasferirsi in Estonia erano molteplici: un più alto livello di vita, l’occupazione, alloggi migliori ed una maggiore disponibilità di beni di consumo. Una fuga dalla povertà e dalla fame, soprattutto negli anni successivi alla guerra, incentivata dal fatto che si poteva rimanere anche dopo aver raggiunto l’età della pensione. Arrivarono anche alcuni intellettuali, attratti da una minore restrizione ideologica rispetto ad altri posti dell’URSS.
Ovviamente gli incentivi economici svolsero un ruolo importante, e sembra che la maggior parte dell’immigrazione non sia stata gestita dallo Stato. Al contrario, il governo sovietico aveva imposto numerose restrizioni in materia di migrazioni interne, ma d’altra parte la politica economica e di sviluppo fungeva da attrazione per i nuovi immigrati, soprattutto verso le città e nell’area a nord-est.
Molti immigrati erano naturalmente degli specialisti nel loro campo, ma per la maggior parte si trattò di persone con qualifiche relativamente basse, con scarse prospettive di miglioramento, in quanto l’opportunità di proseguire negli studi superiori in lingua Russa, nell’Estonia sovietica, era davvero limitatissima. Gli immigrati, così, finirono per essere sovrarappresentati nel lavoro industriale e sottorappresentati nelle professioni più qualificate. Ancora oggi la minoranza di lingua russa non è riuscita a costituire una classe politico-culturale, sebbene in Estonia abbiano vissuto e lavorato a lungo vari intellettuali russi di fama mondiale, come ad esempio il semiologo Juri Lotman e lo scrittore Sergej Dovlatov. Anche Alessio II, per lungo tempo capo della Chiesa ortodossa russa, veniva dall’Estonia.
A causa di barriere linguistiche e culturali, le tensioni interetniche e tutti i possibili pregiudizi sono rimasti relativamente isolati dalla società estone. Inoltre c’è da dire che una buona parte dei russofoni andò via dall’Estonia entro i primi due anni dalla proclamazione dell’attuale repubblica, in quanto non interessati ad una possibile integrazione: l’esistenza di un sistema scolastico in lingua russa aveva contribuito a mantenere viva o costruire una identità russa, ma il mancato approccio con la lingua estone di fatto aveva sostenuto l’evoluzione di una sorta di società parallela.
L’immigrazione contribuì al recupero dalle sofferenze della guerra e riempì le perdite permanenti di popolazione della prima metà degli anni 1940. Fu necessaria per lo sviluppo dell’economia in condizioni di crescita estensiva, ma per gli Estoni determinò anche una crescente paura di essere completamente russificati e di perdere la loro identità nazionale.

domenica 3 luglio 2011

Popolazione in Estonia dal 1922 al 2009

Secondo i dati demografici del 2009, la popolazione dell’Estonia è di 1.340.415 abitanti, così suddivisi per gruppi etnici: Estoni 921.484 (68,7%), Russi 342.966 (25,6%), Ucraini 27.878 (2,1%), Bielorussi 15.717 (1,2%), Finlandesi 10.767 (0,8%), Tartari 2.461 (0,2%), Lettoni 2.199 (0,2%) Polacchi 2.035 (0,2%), Lituani 2.072 (0,2%), Tedeschi 1.905 (0,1%), Ebrei 1.830 (0,1%). I rimanenti 9.101 (0,7%) appartengono a varie nazionalità, tra le quali Armeni, Azeri, Moldavi, Morduini, Romeni, Ciuvasci, Georgiani, Careliani, Ingri, Mari, Udmurti, Bulgari, Ungheresi, Coreani, Baschiri, Greci ed altre minori di 100 unità.
Il gruppo etnico Estone, pertanto, costituisce poco più dei 2/3 dell’intera popolazione dell’Estonia. Ma se si osservano, di seguito, le cifre relative ai 3 principali gruppi etnici nel corso dei censimenti ufficiali del ventesimo secolo, si scoprirà che gli Estoni arrivarono ad essere quasi i 9/10 degli abitanti del loro Paese, prima che venisse invaso e poi annesso dall’Unione Sovietica.
I numeri e le percentuali parlano più di tanti discorsi di parte: durante l’occupazione sovietica avvenne un vero e proprio tentativo di pulizia etnica degli Estoni (a più riprese deportati e fatti morire in Siberia) al quale faceva seguito un riempimento delle case svuotate con popolazioni slave.
Questi numeri andrebbero sempre tenuti a mente, specialmente ogni qualvolta le persone che non conoscono la storia parlano a vanvera su presunte discriminazioni che gli Estoni di lingua russa talvolta subirebbero.


AnnoEstoniRussiUcrainiTotale
1922969.976 (87,6%)91.109 (8,2%)nessuno1.107.059
1934992.520 (88,1%)92.656 (8,2%)92 (0,0%)1.126.413
1959892.653 (74,6%)240.227 (20,1%)15.769 (1,3%)1.196.791
1970925.157 (68,2%)334.620 (24,7%)28.086 (2,1%)1.356.079
1979947.812 (64,7%)408.778 (27,9%)36.044 (2,5%)1.464.476
1989963.281 (61,5%)474.834 (30,3%)48.271 (3,1%)1.565.662
2000930.219 (67,9%)351.178 (25,6%)29.012 (2,1%)1.370.052

-----

A fianco alcuni biglietti per i trasporti pubblici in Estonia durante il periodo dell'occupazione sovietica. Il bilinguismo forzato è un'altra prova del programma di russificazione dell'Estonia. L'indipendenza di Lituania, Lettonia ed Estonia all'inizio degli anni 90 del ventesimo secolo, in un certo senso, fu anche una rivincita dell'alfabeto latino sull'alfabeto cirillico in riva al Baltico.

domenica 22 maggio 2011

Popolazione dell’Estonia durante l'Impero Russo (1721-1917)

Il territorio dell’attuale Repubblica di Estonia, nel periodo compreso dal 10 settembre 1721 al 12 aprile 1917, fece parte dell’Impero Russo, che lo aveva conquistato dalla Svezia.
La parte settentrionale costituì all’inizio il Governatorato di Reval (Ревельская губерния), che nel 1796 cambiò la denominazione in Governatorato dell’Estonia (Эстляндская губерния). La sua estensione era di 20.247 Kmq. Secondo i dati del censimento imperiale del 1897, la sua popolazione era così suddivisa:


NazionalitàAbitanti%
Estoni365.95988,67
Russi20.4394,95
Tedeschi16.0373,88
Svedesi5.7681,39
Yiddish1.2690,30
Polacchi1.2370,29
Altri e diversi2.0070,48
TOTALE412.716100,00


La parte meridionale invece fece parte, insieme a gran parte dell’attuale Lettonia, del Governatorato di Riga (Рижская губерния), che nel 1796 cambiò la denominazione in Governatorato della Livonia (Лифляндская губерния). La sua estensione era di 47.031 Kmq. Secondo i dati del censimento imperiale del 1897, la sua popolazione era così suddivisa:


NazionalitàAbitanti%
Lettoni563.92943,40
Estoni518.59439,91
Tedeschi98.5737,58
Russi68.1245,24
Yiddish23.7281,82
Polacchi15.1321,16
Lituani6.5940,50
Altri e diversi4.6910,35
TOTALE1.299.365100,00


-------


Bandiera del Governatorato dell'Estonia


-------


Bandiera del Governatorato della Livonia


-------



Mappa dei Governatorati russi dell'Estonia, della Livonia e della Curlandia. Cliccare sull'immagine per ingrandirla e notare i nomi delle città, prevalentemente in Tedesco. Tallinn si chiamava Reval, Tartu si chiamava Dorpat, eccetera.