Non ci soffermeremo su alcune notizie già note, come il trionfo di internet sulla burocrazia, la E-Residency o che a Tallinn i mezzi di trasporto urbani siano totalmente gratuiti. Riporteremo solo, in ordine sparso, alcune cose che abbiamo osservato.
Gli Estoni sono bellissimi. Gli uomini, dotati generalmente di una statura superiore ai 190 cm, hanno un fisico atletico, un modo di fare pacato e di scarsa gestualità. Non urlano mai ed anzi sembrano costantemente garbati. Se sollecitati, nelle loro espressioni non disdegnano di inserire un piacevole senso dell’umorismo. Certo, fa impressione vedere queste persone sedute nei locali, durante il pranzo nella pausa dal lavoro, alle prese con abbondanti piatti di carne arrosto, insalate, verdure e dolci, che sorbiscono esclusivamente latte o kefir. La birra e gli alcolici sono riservati alla sera o fuori dal lavoro.
Un’altissima percentuale di donne è un vero schianto. La loro bellezza emerge continuamente e dovunque; le vedi a lavorare nei negozi, ferme ad aspettare l’autobus alla fermata, ai parchi quando accompagnano i figlioli a giocare, camminare per le strade o alla guida delle automobili. Anche quando non sono più giovani, conservano un immenso fascino. Sono più briose dei loro uomini e, rispetto alle donne italiane, sembrano molto più sicure di sé e dimostrano minore civetteria nel contegno.
Durante il nostro soggiorno in Estonia abbiamo mangiato sempre nei ristoranti e solo cibi estoni. Ci siamo trovati sempre benissimo. La cucina estone rispetto a quella nostrana manca del piatto di pasta (ma può prevedere una minestra all’inizio del pasto) ed è incentrata in un’unica portata, quasi sempre costituita da un’abbondante porzione di carne o di pesce, contornata da insalata, verdura e/o patate. Quello che manca nell’insalata è l’olio d’oliva, ma le elaborate salse utilizzate in sua vece rendono il tutto ugualmente gradevole ed appagante, tanto nell’aspetto, quanto nel sapore. Non abbiamo fatto le pulci ai valori dietetici e nutritivi, perché questo è poco importante quando si mangia differentemente dal solito per pochi giorni. I dolci sono eccelsi! Di sostanzialmente diverso rispetto all’intera gastronomia mediterranea, va notata un’abbondante e costante presenza di carne affumicata (non solo i salumi, ma perfino i petti di pollo, le fettine di carne bovina e naturalmente tutto il pesce), i cetrioli sempre immancabili ed un’integrazione frequente nei condimenti dell’aneto e dell'erba cipollina. Il pane nero di segale (molto più buono di quello tedesco che in Italia conosciamo meglio) è prevalente rispetto a quello di semola. La frutta di bosco e le mele sono tipici del luogo, ma nei reparti ortofrutta dei supermercati (aperti 7 giorni su 7 e con orario continuato dalle 8 alle 22) e nei ristoranti si nota la stessa frutta che c’è da noi, ovviamente importata. Molto spesso la frutta viene servita sotto forma di budino o frullata.
I negozi sono tradizionalmente aperti con orario continuato e per un periodo superiore a quanto avviene da noi. In aggiunta a quanto accennato prima, c’è da dire che alcuni supermercati aprono addirittura alle 7, mentre alcuni di quelli che hanno aperto alle 8 chiudono alle 23, 7 giorni su 7. Fatta eccezione per le città e per i siti dove c’è richiamo turistico, solitamente i negozi si trovano concentrati in centri commerciali, che se all’apparenza sono molto simili ai nostri, hanno una storia diversa. Se in Italia la diffusione sistematica del centro commerciale parte dagli anni 1980, in Estonia esso è l’evoluzione della kaubamaja che c’era in epoca sovietica, fin dal 1960, dove oltre ai commercianti c’erano anche gli artigiani ed alcuni servizi pubblici (gas, posta, telefono, ecc.). I produttori agricoli in alternativa avevano anche a disposizione il mercato (turg), che abbiamo notato particolarmente attivo, anche se circoscritto, ancora in diverse località.
La raccolta dei rifiuti è geniale, perché basata su un principio che fu inventato da un Italiano ma che, purtroppo, ha avuto successo in Europa settentrionale ma non da noi. L’unica cosa che il cittadino è invitato a separare è la carta da tutto il resto. Tutti i rifiuti sono conferiti in cassonetti che vengono quotidianamente svuotati (compresi i numerosissimi cestini delle strade, che dunque non traboccano mai di sporcizia giacente). Una volta portati al centro di raccolta, i rifiuti sono posti su un nastro trasportatore che durante il suo percorso toglie ed accantona prima i metalli, poi i vetri, poi la materia plastica, poi ancora la parte compostabile ed infine depone tutto in un inceneritore che, con emissione di gas inquinanti uguale a zero, brucia tutto il resto per generare riscaldamento dell’acqua di scuole ed uffici pubblici o per creare energia. Un’idea simpatica – in quanto facoltativa, utile e che genera vantaggi immediati per tutti – è il taaraautomaat. Si tratta di un locale posto nel retro di molti supermercati, dove chiunque può inserire, dopo l’uso, bottiglie di plastica vuote, lattine, barattoli di vetro ed ogni tipo di contenitore di prodotti in commercio che mostrino sull’etichetta un certo simbolo, in cambio di 0,10 Euro per ciascun pezzo, incassabili immediatamente ed in contanti dall’apparecchiatura dopo aver inserito il pezzo. Insomma, una specie di slot machine che funziona al contrario e dove si vince sempre. In questo modo si invoglia davvero il cittadino ad eliminare bene la quantità più consistente di rifiuti domestici che si generano (la plastica), mentre i produttori rientrano in possesso dei contenitori da riutilizzare seguendo un percorso più breve, più veloce e meno dispendioso. Senza contare i benefici effetti collaterali, come il fatto che le lattine e le bottigliette abbandonate si siano “spontaneamente” estinte da ogni luogo, in particolare dai posti frequentati da turisti indisciplinati. Per intenderci meglio riportiamo un episodio. Alcuni mesi fa in Piazza della Libertà (Vabaduse väljak), a Tallinn, fu montato un maxischermo davanti al quale si sarebbero radunate circa duemila persone per assistere alla trasmissione di un evento sportivo. Alla fine dello spettacolo e dopo l’allontanamento degli spettatori, la piazza era già pulita perché durante la trasmissione due pensionate erano passate e ripassate tra la gente per raccattare le bottiglie vuote di birra e delle bevande. Sembra che le due vecchine siano arrivate ad incassare più di 100 Euro riportando al taaraautomaat tutto quello che era stato raccolto in un paio d’ore!
Il lavoro in Estonia è certamente pagato meno che in Italia, perché adeguato al costo della vita. Però c’è da dire che il lavoro c’è e, per le persone in gamba, è pieno di aspettative. Non asfissiati dalla burocrazia e dalle tasse, gli Estoni possono avvantaggiarsi del fatto di trovarsi nello Stato meno inquinato del mondo, in una società dove la corruzione e le bustarelle sono assenti ed in una repubblica che rende merito a chi inventa nuove idee buone, laddove le buone idee sono già di gran lunga più utilizzate che altrove. La nostra Birgit, che dopo il diploma scolastico a 18 anni di età ha cominciato a lavorare come banconiera di pasticceria, ora a 24 anni di età gestisce con successo il personale di 3 grandi negozi, con prospettive di progredire ancora. Quelli che sono i suoi lati positivi e che l’hanno fatta notare (parla 3 lingue, ha un buon carattere, sa trattare con la gente ed è puntuale ed operosa quando è ora di lavorare), in Italia non basterebbero nemmeno per trovare un impiego precario ed a tempo parziale in una ditta di pulizie, a meno di non avere la giusta raccomandazione o di aver voglia di accettare proposte sconce, scandalose o illegali. I risultati sembrano evidenti: il parco automobili osservato in giro a Tallinn è più nuovo e di cilindrata superiore rispetto ad una città italiana, le persone sono tutte vestite bene e sembrano meno stressate che da noi, perché nella loro vita c’è la viva aspettativa di un domani migliore, mentre da noi dilaga una società in degrado morale, la distanza sempre più crescente tra la classe politica e la classe dei cittadini, la paura di perdere le poche certezze rimaste, l’imbruttimento del territorio e la mancanza di buone iniziative.
E’ vero, bisogna considerare che nel lungo inverno dell’Estonia le cose vanno diversamente. Ma poi, riflettendo più a fondo, realizziamo che ci servono a poco le belle giornate se poi, nel giorno festivo, siamo ricattati da una religione che ci impone di andare a sentire sempre la solita solfa in chiesa alla domenica, oppure lo trascorriamo a dormire per smaltire la nottata precedente passata in discoteca o ad ubriacarci, oppure usciamo da casa per andarci a chiudere in un cinema o dentro ad un centro commerciale per far mangiare i nostri figli con cibo-spazzatura. Gli Estoni d’inverno possono comunque andare a pattinare sul ghiaccio, oppure trascorrere più tempo a leggere o a curare i rapporti interpersonali, oppure – perché no? – fare ugualmente una capatina nei boschi, al Parco-museo all’Aria Aperta (Eesti Vabaõhumuuseum) oppure alle molte manifestazioni di aggregazioni che ci sono, al chiuso o all’aperto.
L'ultimo ristorante nella punta sudoccidentale dell'isola di Saaremaa, ai piedi del faro Sõrve (Sõrve tuletorn)... |
...dove abbiamo mangiato velocemente questa composizione a base di salmone e... |
...questa insalata di pollo, pomodori, insalatina e cetrioli, conditi con erba cipollina, aneto ed una specie di salsa yogurt. |
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