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mercoledì 22 febbraio 2017

L'orripilanza della segnaletica stradale multilingue

Al lemma "Segnaletica bilingue", la pagina di Wikipedia in lingua italiana esordisce così: La segnaletica bilingue (o, per estensione, multilingue) è costituita dalla rappresentazione in un pannello segnaletico di iscrizioni in più di una lingua. L'utilizzo della stessa è di norma riservato a situazioni locali nelle quali vige il bilinguismo amministrativo (regioni bilingui o di confine) o vi è un notevole flusso turistico o commerciale (aeroporti, stazioni, porti, punti di frontiera, città turistiche, itinerari internazionali, sedi di autorità internazionali). In senso estensivo include, nelle regioni le cui lingue sono trascritte in alfabeti diversi da quello latino, la traslitterazione dei toponimi e l'eventuale traduzione dei testi complementari (solitamente in lingua inglese o francese). La tendenza generale è comunque quella di sostituire le informazioni che dovrebbero essere fornite in più lingue (a scapito della leggibilità della segnaletica stessa) con simboli e pittogrammi internazionalmente standardizzati rappresentativi del contenuto dell'informazione. L'impiego della segnaletica bilingue è forse il principale strumento simbolico di percezione e istituzionalizzazione della realtà bilingue di un territorio.
L'articolo prosegue poi con approfondimenti storici e geografici, integrati da pregevoli dettagli ed illustrazioni.
Se vogliamo uscire dalla teoria ed essere pragmatici, però, le cose secondo noi stanno un po' diversamente.
Innanzitutto riflettiamo sul senso generale della segnaletica stradale. Essa serve principalmente a fornire informazioni veloci ed essenziali a chi utilizza una strada, specialmente quando si guida un veicolo: il triangolo con il bordo rosso, per esempio, indica un pericolo, mentre il cerchio con il bordo rosso indica un divieto. La difficoltà di comunicare in un istante lo stesso messaggio a persone che parlano lingue diverse, in questi casi, viene risolta osservando quello che c'è scritto o c'è disegnato all'interno del triangolo (curva, intersezione, attraversamento di binari ferroviari, ecc.) o del cerchio (velocità massima consentita, sosta, sorpasso, ecc.). L'evoluzione, accompagnata dalla globalizzazione, in questo senso ha fatto passi da gigante. Almeno in Europa - compresi i Paesi esterni all'Unione Europea -, si è arrivati ad una uniformità quasi generale. Con un processo che, se vogliamo includervi anche le faccine, i pittogrammi, i simboli sui tasti dei dispositivi elettronici e gli acronimi, finisce per costituire una rivincita della comunicazione ideografica su quella alfabetica. Nei tempi più antichi l'umanità aveva iniziato a scrivere solo disegni ed ideogrammi, per mutare poi - almeno in Europa - in una forma alfabetica, che costringeva il lettore a leggere la parola e trasformarla poi in idea nella propria mente. Con lo svantaggio di rallentare il percorso comunicativo, ma anche con il vantaggio di renderlo più preciso e di giocare a perfezionarlo, favorendo così la poesia e la letteratura in generale.
Negli ultimi decenni la globalizzazione è aumentata vertiginosamente, in parallelo con la fretta e la frenesia della vita quotidiana, anch'esse crescenti. L'esigenza di mandare messaggi comprensibili a tutti, ha dunque determinato un incremento dell'uso della simbologia.
Nell'oceano di tali inesorabili tendenze, tuttavia, ultimamente nel panorama della segnaletica stradale europea ci pare di aver notato un esagerato aumento dei cartelli che riportano i nomi in più lingue, a causa di minoranze etniche, di sussulti d'orgoglio dialettale di luoghi marginali al mondo più vivace o di ipocrisie varie che rientrano tutte nel cosiddetto politically correct. Se consideriamo che i cartelli delle indicazioni stradali dovrebbero essere utili soprattutto a chi percorre occasionalmente una strada (dato che i residenti ed i pendolari ormai sono assuefatti e neanche li guardano più) ci sembra che si stiano involvendo verso un livello di incomprensione e di illeggibilità ingiustificato, se non con lo stesso orgoglio dello sciocco che, quando fa conversazione, è capace di parlare soltanto della propria sfera personale o di ripetere sempre le solite storie.
Riportiamo nelle illustrazioni due esempi, uno contro la lingua italiana ed uno a favore della stessa, per non essere tacciati di partigianeria. La prima illustrazione riporta una composizione di cartellonistica stradale slovena nell'area dove la lingua italiana è ancora tutelata dal "Trattato di Osimo", anche se gli Italiani etnici che vi abitano ormai sono meno del 3%. Vi mostriamo com'è e come la vorremmo, scommettendo che anche gli automobilisti italiani capirebbero in meno di un secondo quello che esprime (tra l'altro, nell'affollamento di scritte abbiamo notato una errata strada europea E571 invece di E751 nel cartello a fondo blu). Nella seconda illustrazione, abbiamo scoperto una assurda segnaletica stradale addirittura trilingue (Italiano, Friulano e Sloveno), ancora più appesantita dal fatto che i nomi delle località nei segnali stradali italiani sono scritti usando solo lettere maiuscole, che pone in profondo imbarazzo qualsiasi automobilista occasionale che la incontri, nel Goriziano. Guardate come dovrebbe invece essere secondo noi.
La piccola Estonia, anche in questo argomento, si mostra più snella e pragmatica. Nelle strade, i cartelli indicatori estoni riportano sempre e solo un nome per ogni località e, quando si devono indicare destinazioni straniere, si usa la forma estone e basta. Helsingi (per Helsinki), Riia (per Riga), Pihkva (per Pskov) e Peterburi (per San Pietroburgo), perfino nella Vironia orientale dove gli abitanti russofoni etnici sono di più di quelli estoni, sono le indicazioni che si leggono di volta in volta sui cartelli stradali. Non per sciovinismo patriottico, ma appunto per agevolare la comprensibilità generale, come si può evincere dalla terza illustrazione.

Cartello autostradale sloveno che si incontra provenendo la Lubiana appena si entra in Istria. Un vero trauma per gli automobilisti occasionali, con Pola scritto addirittura in tre lingue e con un errore nel cartello a fondo blu. Nell'immagine superiore com'è e nell'immagine inferiore come ci piacerebbe che fosse.
Cartelli stradali in tre lingue in Friuli. Sicuramente, qualsiasi "Italiano", "Friulano" o "Sloveno" leggerà in disordine 3 nomi a lui familiari e 6 nomi estranei. La prima immagine rappresenta la situazione reale e la seconda, risultato di nostre modifiche, quella che ci sembrerebbe più logica.
L'ultimo incrocio stradale importante nell'Estonia sudorientale. La strada che proviene da Tallinn e da Tartu finisce su quella che va dalla Lettonia (Riia, sul cartello, è la versione estone di Riga) alla Russia (Pihkva, sul cartello, è la versione estone di Pskov).

venerdì 8 febbraio 2013

Paabeli torn / Torre di Babele

L'Estonia è chiamata nei seguenti modi:
Le versioni dissimili dall'endonimo "Eesti" e degne di annotazioni sono: 
愛沙尼亞 (Cinese tradizionale), contenente ideogrammi che se presi uno per uno significano letteralmente "amore" + "sabbia" + "Nepal" + "Asia"; 
爱沙尼亚 (Cinese semplificato), che significa lo stesso in quanto 亚 da solo significa pure "Asia"; 
Igaunija (Lettone), che deriva dall'antico nome Ugandi, ovvero la Contea meridionale estone dalla quale, idealmente, dal punto di vista dei Lettoni iniziava lo stanziamento di una popolazione a loro diversa; 
Viro (Finlandese), che riprende il nome della Contea nordorientale (Virumaa, in Latino Vironia), dove dal punto di vista finlandese c'erano le tribù ugrofinniche a sud del Golfo di Finlandia. 
Il nome Eesti deriva da Ostiatoi, popolazione baltica così chiamata nel 320 avanti Cristo dal geografo Pitea di Massalia. Aestii fu definita da Tacito la medesima gente nel 98 dopo Cristo. Sembra probabile che il tutto faccia capo alla radice protoindoeuropea austam, dalla quale deriva anche il punto cardinale "est".
L'Italia è invece chiamata come di seguito:
Le versioni dissimili dall'endonimo "Italia" e degne di annotazioni sono:
意大利 (Cinese continentale), contenente ideogrammi che se presi uno per uno vogliono dire "significato" + "grande" + "interesse";
义大利 (Taiwanese), dove gli ideogrammi singolarmente intendono "giustizia" + "grande" + "interesse";
Włochy (Polacco), che deriva dalla parola gotica Walha, con la quale gli antichi Germani chiamavano sia i Celti che i Romani;
Olaszország (Ungherese), che deriva anch'esso da Walha, con l'aggiunta del suffisso -ország, usato dagli Ungheresi per il nome di alcuni Stati (per esempio Magyarország = Ungheria, Lengyelország = Polonia, Németország = Germania, ecc.).
Nomi inusuali, ma caduti in disuso, per chiamare l'Italia furono anche Friagi (Slavo antico; letteralmente = Franchi) e Valland (Islandese antico = Terra di Valer, con Valer che significava i Celti in senso collettivo).
Il nome Italia deriva probabilmente dal Greco antico ἰταλός (italòs = toro). Ἰταλοί (Italoi = Itali) erano una popolazione antica che era stanziata all'estremo sud dell'attuale Calabria.

lunedì 31 ottobre 2011

Esonimi ed endonimi del Baltico orientale (2/2)

Läänemere geograafilised nimed (2/2)
L’elenco di località pubblicato sotto si intende quale appendice di quanto già pubblicato qui.
La precedente lista, limitata solo ai toponimi ed alle località costiere del Baltico, risulta così integrata con i nomi più significativi dell’entroterra.
Il bacino territoriale va così inteso: Estonia, Lettonia e Lituania entro i confini amministrativi attuali ed ex Prussia orientale entro i confini del 1937. Le versioni tra parentesi devono intendersi come passate e/o alternative.
  • AlytusAlytus (et); Alīta (lv); Alytus (lt); Alitten (de); Olita (pl); Олита (ru).
  • BaltijskBaltiisk (Pillau) (et); Baltijska (lv); Baltijskas (Piliava) (Piluva) (lt); Baltijsk (Pillau) (de); Bałtijsk (Piława) (pl); Балтийск (Пиллау) (ru).
  • CerniachovskTšernjahhovsk (Insterburg) (et); Čerņahovska (Insterburga) (lv); Černiachovskas (Įsrutis) (Įsrutys) (lt); Tschernjachowsk (Insterburg) (de); Czerniachowsk (Wystruć) (pl); Черняховск (Инстербург) (ru).
  • DaugavpilsDaugavpils (Dünaburg) (et); Daugavpils (lv); Daugpilis (lt); Dünaburg (de); Dyneburg (Dźwińsk) (Dźwinów) (pl); Да́угавпилс (Двинск) (Динабург) (ru).
  • GusevGussev (Gumbinnen) (et); Guseva (Gumbinē) (lv); Gusevas (Gumbinė) (lt); Gussew (Gumbinnen) (de); Gusiew (Gąbin) (Głąbin) (pl); Гусев (ru).
  • JelgavaJelgava (Miitavi) (et); Jelgava (Mītava) (lv); Jelgava (Mintauja) (lt); Jelgava (Mitau) (de); Jełgawa (Mitawa) (pl); Елгава (ru).
  • KaunasKaunas (et); Kauņa (lv); Kaunas (lt); Kaunas (Kauen) (de); Kowno (pl); Ковно (ru).
  • Lago dei CiudiPeipsi-Pihkva järv (et); Peipusa ezers (lv); Peipaus-Pskovo ežeras (lt); Peipussee (de); Jezioro Pejpus (Jezioro Czudzkie) (pl); Чудско-Псковское озеро (ru).
  • LatgalliaLatgale (et); Latgale (lv); Latgala (lt); Lettgallen (de); Łatgalia (pl); Латгалия (ru).
  • MarijampolėMarijampole (et); Marijampole (lv); Marijampolė (Kapsukas 1955-1989) (lt); Mariampol (de); Mariampol (pl); Мариамполь (Капсукас 1955-1989) (ru).
  • Olsztyn (Allenstein)Olsztyn (Allenstein) (et); Olština (Allenšteina) (lv); Olštynas (lt); Allenstein (de); Olsztyn (pl); Ольштын (ru).
  • PanevėžysPanevežys (et); Paņevēža (lv); Panevėžys (lt); Ponewiesch (de); Poniewież (pl); Паневежис (Поневеж) (ru).
  • SeloniaSeelimaa (et); Sēlija (Augšzeme) (lv); Sėlija (Aukšzemė) (lt); Selen (de); Selonia (pl); Селия (ru).
  • Šiauliai Šiauliai (et); Šauļi (lv); Šiauliai (lt); Schaulen (de); Szawle (pl); Шавли (ru).
  • Sovetsk (Tilsit)Sovetsk (Tilsit) (et); Sovetska (Tilzīte) (lv); Sovetskas (Tilžė) (lt); Sowetsk  (Tilsit) (de); Sowieck (Tylża) (pl); Советск  (Тильзит) (ru).
  • TartuTartu (Tarbatu) (et); Tartu (Tērbata) (lv); Tartu (lt); Dorpat (de); Tartu (Dorpat) (pl); Юрьев (ru).
  • ValmieraVolmari (et); Valmiera (lv); Valmiera (lt); Wolmar (de); Valmiera (Wolmar) (pl); Валмиера (ru).
  • ViljandiViljandi (Wiljandi) (et); Vīlande (lv); Viljandis (lt); Fellin (de); Felin (pl); Вильянди (Феллин) (ru).
  • Vilnius (Vilna) (Vilno)Vilnius (et); Viļņa (lv); Vilnius (lt); Wilna (de); Wilno (pl); Вильна (Вильнo) (ru).
 

sabato 17 settembre 2011

Endonimi ed esonimi del Baltico orientale (1/2)

Läänemere geograafilised nimed (1/2)
Una curiosità ed una utilità allo stesso tempo: un dizionario dei principali toponimi della costa baltica orientale (città, stati, regioni di ieri e di oggi, fiumi) in Italiano, Estone (et), Lettone (lv), Lituano (lt), Tedesco (de), Polacco (pl) e Russo (ru).
Si tengano presenti alcune annotazioni. In primo luogo, a causa della globalizzazione è sempre più diffusa l’abitudine di utilizzare il nome della lingua locale (endonimo), in particolare nelle carte geografiche e nelle guide turistiche. Per quanto riguarda le versioni tra parentesi, esse vanno intese come alternative oppure usate nel passato, ma oggi desuete a causa di radicali cambi di nome. Infine, nel caso di Tallinn e Kaliningrad è stato ritenuto opportuno inserire dei rami separati per Reval e Königsberg, versioni consolidate e famosissime nel passato, ma che poi sono state irrimediabilmente e definitivamente sostituite con quelle attuali.
  • CurlandiaKuramaa (et); Kurzeme (lv); Kuršas (lt); Kurland (de); Kurlandia (pl); Курземе (ru).
  • Dvina occidentaleDaugava (Väina) (et); Daugava (lv); Dauguva (Vakarų Dvina) (lt); Düna (de); Dźwina (pl); Западная Двина (ru).
  • Elbląg (Elbing)Elbląg (Elbing) (et); Elblonga (lv); Elbingas (lt); Elbing (de); Elbląg (pl); Эльблонг (Эльбинг) (ru).
  • EstoniaEestimaa (et); Igaunija (lv); Estija (lt); Estland (de); Estonia (pl); Эстония (ru).
  • GermaniaSaksamaa (et); Vācija (lv); Vokietija (lt); Deutschland (de); Niemcy (pl); Германия (ru).
  • Golfo di FinlandiaSoome laht (et); Somu līcis (lv) Suomijos įlanka (lt); Finnische Meerbusen (de); Zatoka Fińska (pl); Финский залив (ru).
  • Golfo di RigaRiia laht (Liivi laht) (et); Rīgas jūras līcis (lv); Rygos įlanka (lt); Rigaische Meerbusen (de); Zatoka Ryska (pl); Рижский залив (ru).
  • HiiumaaHiiumaa (et); Hījumā (lv); Hyjuma (lt); Dagö (de); Hiuma (pl); Хийумаа (Дагё) (ru).
  • KaliningradKaliningrad (et); Kaliņingrada (lv); Kaliningradas (lt); Kaliningrad (de); Kaliningrad (pl); Калининград (ru).
  • KlaipėdaKlaipeda (et); Klaipēda (lv); Klaipėda (lt); Memel (de); Kłajpeda (pl); Клайпеда (Мемель) (ru).
  • KönigsbergKuningamägi (et); Karalauči (lv); Karaliaučius (lt); Königsberg (de); Królewiec (Kralowgród) (pl); Кёнигсберг (ru).
  • KuressaareKuressaare (Kingissepa) (et); Kuresāre (lv); Kuresarė (lt); Arensburg (de); Kuressaare (Arensburg) (pl); Курессааре (Аренсбург) (Кингиссепа) (ru).
  • LettoniaLäti (et); Latvija (lv); Latvija (lt); Lettland (de); Łotwa (pl); Латвия (ru).
  • LiepājaLiibavi (Liibawi) (et); Liepāja (lv); Liepoja (lt); Libau (de); Lipawa (pl); Либава (ru).
  • LituaniaLeedu (et); Lietuva (lv); Lietuva (lt); Litauen (de); Litwa (pl); Литва (ru).
  • LivoniaLiivimaa (Liiwimaa) (et); Vidzeme (lv); Livonija (lt); Livland (de); Inflanty (pl); Лифляндия (ru).
  • Mare BalticoLäänemeri (et); Baltijas jūra (lv); Baltijos jūra (lt); Ostsee (de); Bałtyckie Morze (pl); Балтийское море (ru).
  • NarvaNarva (Narwa) (et); Narva (lv); Narva (lt); Narwa (de); Narwa (pl); Нарва (ru).
  • NemunasNeemen (et); Nemuna (lv); Nemunas (lt); Memel (de); Niemen (pl); Неман (ru).
  • PärnuPärnu (et); Pērnava (lv); Pernu (lt); Pernau (de); Parnawa (pl); Пернов (ru).
  • PoloniaPoola (et); Polija (lv); Lenkija (lt); Polen (de); Polska (pl); Польша (ru).
  • Prussia orientaleIda-Preisimaa (et); Austrumprūsija (lv); Rytų Prūsija (lt); Ostpreußen (de); Prusy Wschodnie (pl); Восточная Пруссия (ru).
  • RevalReval (Rewal) (et); Rēvele (lv); Revelis (lt); Reval (de); Rewel (pl); Ревель (ru).
  • RigaRiia (et); Rīga (lv); Ryga (lt); Riga (de); Ryga (pl); Рига (ru).
  • RussiaVenemaa (Wenemaa) (et); Krievija (lv); Rusija (lt); Russland (de); Rosja (pl); Россия (ru).
  • SaaremaaSaaremaa (et); Sāmsala (lv); Sarema (lt); Ösel (de); Sarema (pl); Сааремаа (Эзель) (ru).
  • SamogiziaŽemaitija (et); Žemaitija (lv); Žemaitija (lt); Samogitien (Schamaiten) (de); Żmudź (pl); Жемайтия (ru).
  • Semigallia Zemgale (et); Zemgale (lv); Žiemgala (lt); Semgallen (de); Semigalia (Zemgalia) (pl); Земгале (ru).
  • TallinnTallinn (et); Tallina (lv); Talinas (lt); Tallinn (de); Tallinn (pl); Таллин (ru).
  • VentspilsVindavi (Windawi) (et); Ventspils (lv); Ventspilis (lt); Windau (de); Windawa (pl); Вентспилс (ru).
  • VistolaVisla (Wisla) (et); Visla (lv); Vysla (lt); Weichsel (de); Wisła (pl); Висла (ru).