Di solito, quando noi ci spostiamo per turismo non facciamo fotografie o filmati, perché preferiamo cogliere gli attimi e conservarli nel cuore; né amiamo particolarmente la successiva narrazione nei dettagli ad altre persone, che potrebbero non capire o, nei casi peggiori, provare invidia. Ma stavolta faremo un’eccezione, con una serie di articoli illustrati, una sorta di frittura mista di descrizioni e di memorie, per fare il punto della situazione, per suscitare riflessioni e, soprattutto, per invogliare i lettori a visitare i posti dove siamo stati noi.
Tutto è cominciato all’inizio di agosto 2016, quando siamo saliti in un aereo ad Orio al Serio per recarci in Estonia, dove grazie ad un autoveicolo a noleggio abbiamo gironzolato in lungo ed in largo a tappe forzate, ma mai in fretta e sempre curando la corretta alimentazione ed un sufficiente riposo notturno.
La differenza tra Italia ed Estonia è emersa subito, nell’immediatezza del viaggio. L’aeroporto bergamasco, dopo i lavori di ammodernamento di 18 mesi fa per “Expo 2015”, già mostra qualche pericoloso segnale di un incipiente degrado: una porta scorrevole che non funzionava, scale ed angoli sporchi, all’interno ed all’esterno. I 32°C di Bergamo ed il comprensibile caos dovuto all’alta stagione di partenze ed arrivi forse ci facevano vedere la realtà peggiore di quello che era, ma l’aver lasciato il carrello portabagagli che ad Orio al Serio è costato 3 Euro (per fare meno di 50 metri) mentre a Tallinn era gratuito e concedeva di uscire anche dall’edificio aeroportuale, forse, è una differenza oggettiva ed innegabile.
A Tallinn ci si presentava un aeroporto pulito, elegantissimo (tutto il pavimento è in luccicante parquet, in alcuni punti attraversato da moquettes profumate), con indicazioni efficaci ed una gentile autoironia nei messaggi sopra agli spazi pubblicitari. Il composto brusio generale era interrotto talvolta da avvisi pronunciati finalmente in modo lento, comprensibile ed al giusto volume. All’esterno ci aspettavano Oskar e Birgit (quest’ultima ci avrebbe ospitato) ed i piacevoli 15°C di una tarda sera d’estate, che in Estonia concede di vedere il cielo illuminato a giorno molto più a lungo che in Italia.
Appena fuori dall’edificio aeroportuale, un cartello governativo avvisava le persone in uscita che il costo del taxi diretto verso qualsiasi punto della città di Tallinn di solito è compreso tra i 7 ed i 10 Euro, ma esortava tuttavia a chiarire questo punto con l’autista prima di salire in macchina.
Quella era l’unica occasione nella quale abbiamo preso il taxi (che ci è costato 7,35 Euro). Il giorno dopo, infatti, dopo una veloce ricerca in internet, prendevamo a noleggio un’automobile al costo leggermente superiore di quanto costava nel frattempo tenere ferma la nostra vecchia Ford in un parcheggio di Bergamo. Alla ditta ABC Rent Eesti AS, in meno di 5 minuti ci hanno consegnato una nuova Renault Megane III GT 1,5, targata EST 919 BRL ; l’abbiamo presa con il contachilometri che segnava 2144 e l’avremmo lasciata al parcheggio dell’aeroporto di Tallinn, prima di imbarcarci per tornare in Italia, con il contachilometri che segnava 5351.
Il prezzo della benzina, durante il periodo della nostra permanenza in Estonia, lo abbiamo visto compreso tra 0,989 e 1,065 Euro al litro. Un’ora dopo il nostro rientro in Italia avremmo riempito il serbatoio di benzina al prezzo di ben 1,452 Euro al litro.
Piazza Viru (Viru väljak) e veduta verso l’inizio di Viale Narva (Narva maantee) a Tallinn. |
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