lunedì 30 aprile 2012

Anno 1944: l’Armata Rossa invade l’Estonia

La guerra totale raggiunse nuovamente il territorio estone nel febbraio del 1944, quando l’Armata Rossa spezzò l’assedio di Leningrado ed iniziò rapidamente ad avanzare verso ovest. Nonostante il pessimismo delle forze di terra del comando militare tedesco, Adolf Hitler riteneva importante mantenere la posizione in Estonia. Abbandonarla voleva dire riconsegnare il Baltico settentrionale alla flotta sovietica, con gravi ripercussioni sulla via dell’acciaio dalla Svezia, con l’isolamento dell’alleata Finlandia e con la perdita dell’approvvigionamento dell’olio di scisto estone, importantissimo per la macchina bellica tedesca.
La Germania inviò in Estonia un grande numero di truppe supplementari, compresa la Ventesima Divisione Estone delle SS, costantemente integrata con le nuove leve. Nelle sanguinose battaglie da febbraio a marzo l’attacco dell’Armata Rossa fu fermato sulla linea del fiume Narva, dove le posizioni rimasero ferme fino a luglio.
L’Armata Rossa nel frattempo si concentrò nelle direttrici di attacco verso la Finlandia e sul fronte della Bielorussia. Alla fine del mese di luglio 1944 i Tedeschi abbandonarono la linea del Narva e ripiegarono di 25 km verso ovest, su postazioni preparate nelle colline Sinimäed. I tentativi dell’Armata Rossa di rompere il fronte delle colline Sinimäed furono respinti con altissimi costi in vite umane.
Ai primi di agosto, l'Armata Rossa iniziò un attacco nella Lettonia nord-orientale e si fece strada verso il fiume Emajõgi, dove il fronte si stabilizzò. I successi sovietici in Lettonia e Lituania posero in pericolo di isolamento le truppe tedesche ancora in Estonia, cosicché Hitler finì per ordinarne il ritiro il 16 settembre 1944. L’attacco decisivo dell’Armata Rossa, che comprendeva tra i suoi ranghi anche l’Ottava Brigata dei Fucilieri Estoni, iniziò dunque il 17 settembre. Dopo il ritiro della Wehrmacht dal sud-est, dal fiume Narva, dalle colline Sinimäed e, il 22 settembre, da Tallinn, le truppe estoni nazionaliste vennero a trovarsi in una situazione drammatica. Sanguinose battaglie furono combattute a Saaremaa, dove l’Armata Rossa terminò l'occupazione dell'Estonia con la conquista della penisola Sõrve il 24 novembre 1944.
Nell’autunno del 1944 circa 70.000 Estoni fuggirono in Germania ed in Svezia, dove furono sistemati in campi profughi. In Svezia l’integrazione con la società locale avvenne rapidamente, mentre nella Germania devastata dalla guerra molti furono costretti a restare nei campi profughi fino alla fine degli anni 1940. L’aggressiva politica di rimpatrio adottata dall’Unione Sovietica ed alcuni casi di restituzione di persone con il tradimento, comportarono una seconda ondata migratoria verso gli USA ed il Canada, spesso con l’utilizzo di navi non adatte per la navigazione oceanica.
Subito dopo aver conquistato l’Estonia, le forze di sicurezza sovietiche intrapresero la soppressione attiva del movimento di resistenza ed arrestò gli Estoni che avevano servito nelle forze armate tedesche e finlandesi. In meno di un anno oltre 10.000 persone furono arrestate. I prigionieri di guerra estoni messi nei campi-filtro furono talvolta arruolati nell’Armata Rossa, talvolta inviati in campi di prigionia, talvolta liberati. Allo stesso tempo, circa 20.000 uomini sono stati mobilitati nell'Armata Rossa. Il movimento di resistenza riuscì a funzionare fino a primi anni 1950.
Nella Seconda Guerra Mondiale l’Estonia perse in totale 200.000 abitanti: giustiziati, uccisi in azione, imprigionati, deportati, evacuati con la forza, fuggiti via. I danni materiali furono proporzionalmente minori rispetto all’Europa occidentale, alla Russia, all’Ucraina, alla Bielorussia, alla Polonia ed alla Germania. Ma la città di Narva andò completamente distrutta ed ingenti danni subirono Tartu, Mustvee e Tallinn, soprattutto in occasione di bombardamenti di marzo 1944. Le tattiche di terra bruciata impiegate dai sovietici nel 1941 e dai tedeschi nel 1944 fallirono a causa della risoluta resistenza da parte della popolazione.
Alle conferenze di Yalta e di Potsdam, l’URSS riuscì a persuadere gli Alleati occidentali di lasciare mano libera sui Paesi Baltici, dove comunque il non-riconoscimento della politica rimase. Per l'Estonia le conseguenze politiche della Seconda Guerra Mondiale si sono concluse con il ripristino dell’indipendenza nel 1991 e con la dipartita definitiva delle truppe russe nel 1994.

venerdì 27 aprile 2012

Nel 2012 saranno piantati 16,5 milioni di alberi in Estonia

[Italiano] - Il Centro Statale per la Salvaguardia Forestale (Riigimetsa Majandamise Keskus, noto con l’acronimo RMK) ha appena avviato un procedimento per piantare 16.500.000 nuovi alberi nelle foreste gestite dallo Stato, entro la fine del 2012, con un incremento di circa 3 milioni rispetto all’anno scorso.
Oltre un milione di alberelli sono già stati collocati a dimora nelle ultime due settimane, ovvero a partire dall’inizio della stagione forestale, secondo quanto dichiarato da Tavo Uuetalu, membro del consiglio di amministrazione del RMK. Tra i nuovi alberi che saranno aggiunti al paesaggio nazionale sono annoverati 8.800.000 pini, 6.900.000 abeti e 700.000 betulle, seguiti da minori quantità di querce ed ontani.
Uuetalu ha aggiunto che, come avvenne un anno fa, il RMK aumenterà temporaneamente la propria forza lavoro, attraverso le assunzioni con contratti a termine di 1.500 dipendenti addetti al rimboschimento ed ulteriori 200 addetti ai vivai.
Riigimetsa istutatakse tänavu 16,5 miljonit uut puud
[Eesti keeles] - Tänavu istutab RMK riigimetsa 16,5 miljonit puud, mis on aegade suurim kogus ja võrreldes mullusega ligi 3 miljonit taime rohkem. Üle poole tänavu istutatavatest puudest moodustavad männid (8,8 miljonit taime), lisaks pannakse kasvama 6,9 miljonit kuuse- ja 0,7 miljonit kasetaime ning vähesel määral ka tammesid ja sangleppi.
„Tavapäraselt vähendame lindude ja loomade pesitsushooajal raieid ja keskendume metsauuendustöödele, millega sel aastal alustasime 12. aprillil,“ ütles RMK juhatuse liige Tavo Uuetalu ja lisas, et tänaseks on mulda jõudnud juba üle miljoni taime. Metsauuendamisperioodil suureneb ka riigimetsa tööjõu vajadus. „Sarnaselt eelmistele aastatele palkab RMK metsauuendustöödele tänavu tähtajaliselt juurde 1500 inimest ja taimlatesse lisaks 200 hooajatöölist,“ lisas Tavo Uuetalu.
Riigimetsa uuendusraiete maht järgneval kümnendil on keskmiselt 8500 hektarit aastas. Uut metsa rajab RMK puid istutades, külvates või looduslikule uuenemisele jättes. 36%-l raielankidest pannakse kasvama männimets, 29%-l kasemets, 26%-l kuusemets ja 8%-l haavikud ja sanglepikud. Riigimetsa uuendamiseks vajalikus koguses taimi kasvatatakse 6 RMK taimlas ning RMK ja Soome riigimetsa majandaja ühisettevõttes AS Eesti Metsataim.
RMK on metsaseadusega moodustatud riigitulundusasutus, mille põhiülesanne on riigimetsa säästlik ja efektiivne majandamine. RMK kasvatab metsauuendusmaterjali, korraldab metsatöid, viib läbi praktilisi looduskaitsetöid ja tegeleb metsa ja puidu müügiga. Lisaks loob RMK looduses liikumise ja metsapuhkuse võimalusi puhkealadel, viies Eesti rahvuspargis ning ligi 40 muul kaitsealal ja kujundab loodusteadlikkust. RMK majandada on 38% Eesti metsadest.

giovedì 26 aprile 2012

Il 99,3% dei pagamenti domestici in Estonia avviene online

Uno studio commissionato dalla Banca di Estonia ha rivelato che nel primo trimestre del 2012 il 99,3% di tutti i trasferimenti bancari nazionali è stato effettuato online. I pagamenti elettronici in Estonia sono popolari già da un decennio (per esempio nel 2001 la loro quota rispetto al totale era del 90%). 
La tendenza è in aumento perché, sempre secondo la Banca di Estonia, c’è uno sviluppo costante di servizi bancari elettronici e crescente disponibilità di internet per il pubblico in generale. Il 62% di tutti i trasferimenti interni nei primi tre mesi del 2012 è stato avviato da privati; in questa statistica sono esclusi i pagamenti con carta. 
Nello stesso tempo, il numero di trasferimenti avviati da privati presso gli sportelli delle banche, mediante depositi di contanti e gli ordini di pagamento stampati su carta sono diminuiti, rispettivamente, del 22% e del 47%.

venerdì 20 aprile 2012

Occupazione tedesca dell’Estonia dal 1941 al 1944

La Germania non aveva alcuna intenzione di restituire l’indipendenza ai Paesi occupati dall’Unione Sovietica nel 1940. I Paesi Baltici e la Bielorussia risultarono soggetti al potere civile d’occupazione. I 4 Commissariati Generali furnono uniti nel Commissariato di Stato Ostland, che rispondeva direttamente al Ministero dei Territori Orientali Occupati, presieduto da Alfred Rosenberg.
Le leggi vigenti prima del 20 giugno 1940 furono ripristinate, con eccezione di quelle in contrasto con la giurisprudenza tedesca. Il corpo amministrativo locale, l’Autoamministrazione Estone diretta da Hjalmar Mäe, riuscì ad operare senza eccessive pressioni del Commissariato. Le ragioni di una occupazione “morbida” dell’Estonia, rispetto per esempio alla Lettonia, scaturirono dai seguenti elementi: diffusi sentimenti antisovietici della popolazione estone, alta considerazione per gli Estoni da parte dei Tedeschi nella loro “tabella della razza”, vicinanza del territorio con l’alleata Finlandia, importanza strategica del territorio come retrovia, ricchezza di prodotti agricoli e produzione di olio di scisto. Lo scisto bituminoso, infatti, divenne preziosissimo per la Germania quando i suoi depositi di carburante finirono nelle mani nemiche.
La repressione politica dei territori occupati – Estonia inclusa – passava sotto la supervisione delle SS di Heinrich Himmler e del sistema di polizia.
La polizia di sicurezza tedesca in Estonia fu stabilita sulla base della Einsatzgruppe A Sonderkommando 1a, che arrivò insieme alla Wehrmacht. La polizia di sicurezza estone era asservita alla controparte tedesca. All’inizio del 1942 furono sterminati tutti i mille Ebrei ancora presenti in Estonia. Insieme agli Ebrei estoni, furono uccisi altri 8.000 cittadini estoni, con le accuse che quando erano non-razziali andavano dall’aver partecipato ai crimini del regime sovietico al semplice essere stati iscritti al Partito Comunista.
Nel corso dell’occupazione tedesca, furono uccisi più di 7.500 Ebrei provenienti da ogni angolo d’Europa e portati in campi di concentramento in Estonia. Tra coloro che arrestarono ed uccisero gli Ebrei ci furono anche Estoni che servivano nella polizia segreta e nell’esercito tedeschi. In ulteriore aggiunta, circa un terzo dei 45.000 prigionieri di guerra detenuti in Estonia finirono per morire di stenti, di privazioni e di epidemie.
In Estonia non ci fu alcuna resistenza paragonabile a quella che operava in quello stesso periodo in Francia o nei Balcani, perché per la maggior parte della popolazione il nemico numero 1 restava l’Unione Sovietica, che aveva distrutto il loro Stato, l’élite nazionale, la proprietà privata e la libertà.
L’attività dei partigiani sovietici spediti in Estonia risultò così insignificante. Essi riuscirono a portare a compimento pochissimi sabotaggi e finirono per essere quasi tutti individuati e catturati. Invece iniziò a prendere forma un sempre più diffuso movimento di resistenza tendente al ripristino dell’indipendenza nazionale, a partire dall’autunno nel 1941, quando iniziò ad essere evidente che la Germania non avrebbe avuto intenzione di restituire l’autodeterminazione. Lo stesso Primo Ministro Jüri Uluots cooperò clandestinamente con il Comitato Nazionale per la Repubblica di Estonia e nel settembre 1944, quando i Tedeschi iniziarono a ritirarsi di fronte all’avanzata dell’Armata Rossa, comportandosi come se fosse un vero presidente dette l’incarico a Otto Tief di formare un nuovo governo. Ma essi furono tutti arrestati ed inviati in campi di prigionia dall’Armata Rossa sovietica, che aveva varcato nuovamente il confine e non prometteva nulla di buono.

domenica 15 aprile 2012

Invasione tedesca dell’Estonia nel 1941

Il 22 giugno 1941 la Germania dichiarò la guerra contro l’Unione Sovietica. L’occupazione dell’Estonia fu un dettaglio secondario; l’obiettivo principale era la conquista di Leningrado. L’unità militare denominata Nord fu incaricata di prendere possesso delle basi navali di Paldiski, Tallinn e delle isole occidentali estoni, che avrebbero permesso ai Tedeschi di bloccare la marina sovietica e di scongiurare qualsiasi pericolo per la navigazione tedesca nel Baltico.
La Wehrmacht attraversò il confine estone il 7 luglio, ma una settimana dopo il fronte si fermò nell’Estonia centrale. I Tedeschi riuscirono a completare la conquista della terraferma estone nei primi di settembre. Le isole capitolarono il 21 ottobre, fatta eccezione per l’isolotto di Osmussaar che, insieme con la base militare di Hanko in Finlandia, fu evacuato dall’Armata Rossa solo il 2 dicembre 1941.
Le battaglie estive in Estonia portarono alla perdita di oltre 3.000 uomini della Wehrmacht, oltre a diverse centinaia di volontari dell’Estonia. Significative perdite di vite umane si registrarono anche tra i Fratelli della Foresta e tra i membri della Guardia Nazionale. Non sono note le perdite dell’Armata Rossa sovietica, ma 50.000 dei suoi soldati furono fatti prigionieri in Estonia.
Gli Estoni non poterono evitare di prendere parte alla lotta tra le due grandi potenze totalitarie che stava avvenendo nel loro Paese, perché il fronte in quell’estate del 1941 si fermò. L’URSS riuscì a mobilitare Estoni coscritti e riservisti (circa 33.000 uomini), che furono portati in Russia e costretti in battaglioni del lavoro, perché ritenuti poco affidabili per la prima linea. Nel 1942 sarebbero stati poi raccolti nelle Truppe Nazionali Estoni nell’Armata Rossa.
Coloro che erano riusciti ad evitare la mobilitazione sovietica, in quell’estate insanguinata del 1941 si organizzarono nei gruppi di guerriglia noti come Fratelli della Foresta, oppure combatterono al fianco della Wehrmacht contro l’Armata Rossa in ritirata.
Dopo l’abbandono dell’Estonia da parte delle truppe sovietiche, il comando dell’esercito tedesco fece sciogliere le formazioni militari nazionali estoni. Ma successivamente, quando la situazione sulla linea del fronte presso Leningrado cominciò a volgere a sfavore dei Tedeschi, gli uomini Estoni furono costretti ad arruolarsi nell’esercito tedesco, come forza-lavoro e come battaglioni di polizia. Nel 1942 nacque la Legione SS Estone.
Molti riuscirono a disertare e fuggirono in Finlandia, dove si arruolarono nell’esercito finlandese – anch’esso in guerra contro l’URSS – con il nomignolo di Ragazzi Finlandesi.

martedì 10 aprile 2012

La deportazione di giugno 1941

Con tale locuzione si intende il trasferimento forzato dall’Estonia alla Russia, avvenuto il 14 giugno 1941 sotto il regime sovietico, di 10.000 persone, la metà delle quali non avrebbero fatto mai più ritorno.
Questa operazione fu condotta simultaneamente in tutti i territori occupati dall’Unione Sovietica nel 1939-1940: Estonia; Lettonia; Lituania; territori sottratti alla Polonia ed inglobati nell’Ucraina e nella Bielorussia; Bessarabia sottratta alla Romania. Fu una repressione politica nei confronti degli abitanti dei territori occupati, con la duplice finalità di eliminare le categorie ostili e di integrare rapidamente i territori occupati nel resto dell’Unione Sovietica.
I preparativi per la deportazione erano iniziati nel novembre 1940, quando la NKVD iniziò a registrare i cosiddetti elementi controrivoluzionari. Nel maggio 1941, il Comitato Centrale dell’Unione di tutti i Partiti Comunisti bolscevichi ed il Consiglio dei Commissari Popolari dell’Unione Sovietica disposero che tutte le persone antisovietiche, criminali e socialmente pericolose dovevano essere soggette a deportazione. Tra queste persone erano inclusi i membri dei precedenti partiti borghesi, i poliziotti, gli ufficiali dell’Esercito Estone ed altri. Costoro furono mandati in campi di prigionia, mentre i loro familiari furono arrestati e deportati. Le proprietà delle persone arrestate furono confiscate.
Il 4 giugno 1941 il quartier generale della Repubblica Socialista Sovietica Estone dette il via all’operazione. Furono istituiti dei triumvirati (тройка=trojka), solitamente composti da un dirigente locale della NKVD, da un esponente del KGB e da un deputato, al fine di pianificare la deportazione nelle carie città e contee. L’intera operazione fu coordinata da Venjamin Gulst, Commissario Popolare per la Sicurezza nella RSS Estone, in esecuzione di quanto era stato ordinato da Lavrenti Beria, Commissario Popolare degli Affari Interni.
Durante la notte fra il 13 ed il 14 giugno 1941, 14.471 persone furono arrestate e portate via dall’Estonia. Tra loro, 4.665 capi-famiglia insieme a 691 criminali finirono in campi di detenzione, mentre 9.115 (i familiari) furono mandati in esilio.
A ciascun deportato fu consentito di portare via con sé un massimo di 100 kg di oggetti personali. Ai contadini fu anche consentito di portare qualche piccolo attrezzo agricolo (un’ascia o un rastrello). In teoria ogni famiglia avrebbe dovuto avere 2 ore per preparare i bagagli e caricarli sui veicoli, ma in realtà tali ordini furono molto spesso disattesi e quindi in molti vennero portati via bruscamente, con i semplici abiti estivi indossati ed una o due cose che si potevano afferrare con le mani.
Dall’1 al 3 luglio, altre 1.200 persone furono nuovamente deportate dalle isole estoni. Il numero esatto dei deportati è difficile stabilirlo; la cifra è comunque compresa tra 10.000 e 11.000. La metà di loro fu uccisa o perì a causa delle proibitive condizioni di vita alle quali andò incontro.
Successivamente, il regime sovietico avrebbe giustificato questa operazione come copertura delle spalle, a causa della guerra dichiarata dalla Germania all’URSS nella settimana successiva.
Sotto l’aspetto militare, l’ipotetica e potenzialmente pericolosa quinta colonna poteva essere composta dagli uomini abili e di età compresa tra 20 e 49 anni, da precedenti leaders politici e da militari estoni dei quali si poteva dubitare della lealtà: 2.158 persone in totale. Resta il dubbio su quale pericolo poteva arrecare l’altro 80% dei deportati, ovvero i familiari degli arrestati, composto da bambini, donne e persone anziane.
Per capire bene il senso dei numeri e delle proporzioni, 10.000 abitanti dell’Estonia di allora (che aveva una popolazione totale di 1.130.000) equivalgono a 535.000 abitanti dell’Italia del 2012. Si immagini l’intera Provincia di Udine o quasi tutta la Regione Basilicata che rimanga svuotata di tutti i suoi abitanti in una sola notte…

lunedì 9 aprile 2012

La nuova mappa 3D della Città Vecchia di Tallinn

E’ disponibile, con testo guida in Estone, Russo ed Inglese, da oggi al sito www.3d.tallinn.ee, dopo 3 anni di lavoro e la spesa di 404.319,00 Euro, comprensivi di finanziamenti regionali europei.
“Penso che questa specie di gioco della Città Vecchia susciterà molto più interesse di tanti libri di storia”, ha detto lo storico d’arte Jüri Kuuskemaa. “La piattaforma tridimensionale offrirà una inedita conoscenza delle rarità della Città Vecchia, delle sue antiche case, delle chiese e dei cortili privati”, ha aggiunto.
Il viaggio virtuale attraverso i 121 ettari della Città Vecchia include fotografie panoramiche e vedute sia esterne che interne. Esso include anche le mura della cintura medioevale, gli edifici governativi, le chiese, senza escludere hotels, ristoranti, musei ecc..
La principale compagnia che ha portato a compimento il progetto è stata la 3D Technologies R&D, forte dei suoi 15 impiegati solerti. Ma c’è stato anche il supporto di esperti polacchi ed indiani, nonché di molti studenti dell’Accademia delle Arti relativamente al modellismo di circa 700 edifici.
Kermo Mägi, del settore marketing, si è lasciato sfuggire che, oltre a mantenere aggiornata la mappa tridimensionale, si sta già pensando a realizzare mappe di Tallinn durante le varie epoche storiche.

domenica 8 aprile 2012

Üheksa ametit... / Nove lavori...

(EE) - Üheksa ametit ja kümnes nälg.
(IT) - Nove lavori ed il decimo è la fame.
Questo detto estone significa che se si fanno troppe cose nessuna sarà fatta bene e si finirà con il fare la fame. Anche se non completamente attinente con l'aforisma, ho voluto illustrarlo con la collina neozelandese che detiene il record mondiale del nome geografico più lungo. Forse quasi nessuno lo sa leggere, ma si chiama Taumata­whakatangihanga­koauau­o­tamatea­turi­pukakapiki­maunga­horo­nuku­pokai­whenua­kitanatahu.

venerdì 6 aprile 2012

Suurimad linnad läbi ajaloo

Le più grandi città nella storia
Città (ev. oggi), Stato (ev. oggi)
Anno in cui è diventata N°1
Altre informazioni
Menfi (Mit Rahina), Egitto
3100 A.C.
Più di 30.000 abitanti
Akkad, Babilonia (Iraq)
2240 A.C.

Lagash, Babilonia (Iraq)
2075 A.C.

Ur, Babilonia (Iraq)
2030 A.C.
Circa 65.000 abitanti
Tebe, Egitto
1980 A.C.

Babele (Al Hillah), Babilonia (Iraq)
1770 A.C.

Avaris (Tell el-Dab’a), Egitto
1670 A.C.

Menfi (Mit Rahina), Egitto
1557 A.C.

Tebe, Egitto
1400 A.C.

Ninive, Assiria (Iraq)
668 A.C.

Babele (Al Hillah), Babilonia (Iraq)
612 A.C.
La prima ad arrivare a 200.000 abitanti
Alessandria, Impero Macedone (Egitto)
320 A.C.

Pataliputra (Patna), India
300 A.C.

Chang’an (Xi’an), Cina
195 A.C.
Circa 400.000 abitanti
Roma, Impero Romano (Italia)
25 A.C.
450.000 abitanti nel 100
Constantinopoli (Istanbul), Impero Romano (Turchia)
340
400.000 abitanti nel 500
Ctesifonte, Iraq
570

Chang’an (Xi’an), Cina
637
400.000 abitanti nel 622; 600.000 nell’800
Baghdad, Iraq
775
La prima a superare 1.000.000 di abitanti; 700.000 nell’800
Cordova, Califfato di Cordova (Spagna)
935
450.000 abitanti nel 1000
Kaifeng, Cina
1013
400.000 abitanti nel 1000; 442.000 nel 1100
Constantinopoli (Istanbul), Impero Bizantino (Turchia)
1127

Merv (Mary), Turkmenistan
1145
200.000 abitanti nel 1150
Constantinopoli (Istanbul), Impero Bizantino (Turchia)
1153

Fez (Fes), Marocco
1170

Hangzhou, Cina
1180
255.000 abitanti nel 1200; 320.000 nel 1250
Il Cairo, Egitto
1315

Hangzhou, Cina
1348
432.000 abitanti nel 1350
Nanchino, Cina
1358
487.000 abitanti nel 1400
Pechino, Cina
1425
600.000 abitanti nel 1450; 672.000 nel 1500
Constantinopoli (Istanbul), Turchia
1650
700.000 abitanti tra il 1650 ed il 1700
Pechino, Cina
1710
900.000 abitanti nel 1750; 1.100.000 nel 1800
Londra, Regno Unito
1825
La prima a superare 5.000.000 di abitanti; 1.350.000 nel 1825; 2.320.000 nel 1850; 4.241.000 nel 1875; 6.480.000 nel 1900
New York, USA
1925
La prima a superare 10.000.000 di abitanti; 7.774.000 nel 1925; 12.463.000 nel 1950
Tokyo, Giappone
1965
La prima a superare 20.000.000 di abitanti; 23.000.000 nel 1975
Fonte: http://geography.about.com/library/weekly/aa011201a.htm

mercoledì 4 aprile 2012

Arcobaleno balto-finnico

Per Balto-finnici si intendono alcuni popoli della famiglia linguistica ugro-finnica, che si stanziarono nel periodo anteriore alla cronologia storica ufficiale nell'area europea settentrionale, compresa tra la penisola scandinava ed i monti Urali. Due di loro (Estoni e Finlandesi) al giorno d'oggi hanno uno stato nazionale; gli altri sono soggiogati ed a causa della forte sottomissione culturale e della globalizzazione rischiano di essere assimilati. Alcuni sembrano inesorabilmente avviati sulla strada dell'estinzione. Ecco chi sono ed ecco i loro colori: