mercoledì 4 aprile 2012

Arcobaleno balto-finnico

Per Balto-finnici si intendono alcuni popoli della famiglia linguistica ugro-finnica, che si stanziarono nel periodo anteriore alla cronologia storica ufficiale nell'area europea settentrionale, compresa tra la penisola scandinava ed i monti Urali. Due di loro (Estoni e Finlandesi) al giorno d'oggi hanno uno stato nazionale; gli altri sono soggiogati ed a causa della forte sottomissione culturale e della globalizzazione rischiano di essere assimilati. Alcuni sembrano inesorabilmente avviati sulla strada dell'estinzione. Ecco chi sono ed ecco i loro colori:

19 commenti:

  1. Setos' flag seems the ugliest, while Sami's one is the most original :-)

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    1. Agreed as regards the flag of the Setos, however my favourite one is the Livonia's flag. Hvala lepa in mnogo pozdrava!

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    2. I like the Setos' one! It's simple, very classy!

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  2. Ho visitato la Costa dei Livoni (Līvõd rānda), in Curlandia (nord della Lettonia) due anni e mezzo fa. La lingua non la parla più nessuno, ma si insegna in alcune scuole e parecchie famiglie l'hanno ancora passiva. La bandiera livone, invece, è presente in quasi tutte le case sparse per il territorio, che ora è parco nazionale, nel quale vi si trovano dei paeselli molto ben tenuti. Gli abitanti della regione, quasi tutti pescatori, emigrarono quando l'Unione Sovietica fece diventare la costa frontiera e proibí la pesca. A Mazirbe (Ire), il capoluogo, c'è la Casa fatta costruire con aiuti economici della Finlandia, l'Estonia e l'Ungheria negli anni 30. E' molto ben tenuta e vi si fanno spesso delle attività culturali. All'ingresso c'è un'interessante mostra sui livoni, con vecchie fotografie. Nella zona non vi sono alberghi né ristoranti, solo alcune case che propongono delle camere e c'è un bel camping a Mazirbe che affitta splendide e comodissime capanne. Vale la pena perdersi per quei posti e girare in bicicletta pet la foresta e la lunghissima spiaggia, alla quale nei fine settimana arrivano tanti pescatori da Riga e da altre parti della Lettonia. I livoni sono una minoranza riconosciuta dallo Stato lettone e hanno un rappresentante al Parlamento di Riga. A Riga c'è la "Fraternitas Livonica", sede dei livoni nella capitale lettone (in via Veru n. 6).
    Potete vedere un mio articolo (in spagnolo) nel blog TRANSEÚNTE EN POS DEL NORTE: http://transeuntenorte.blogspot.com.es/2010/01/livod-randa.html.

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    1. Grazie per l'intervento e per la testimonianza, di assoluti interesse e valore. E complimenti per l'articolo!
      I Livoni si sono estinti lentamente, soprattutto per il fatto di essersi opposti più fieramente degli altri alle campagne di cristianizzazione. La Livonia sparì alla fine della Grande Guerra, quando le nuove Lettonia ed Estonia si guardarono negli occhi e si accordarono sulla spartizione di quell'antica terra.
      Poveri Livoni, ma anche poveri Voti ed Izori, l'estinzione dei quali determinerà il completo oblio anche relativamente alla memoria.

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    2. E' tragica la storia dei piccoli popoli finnici, e bisogna dire che se l'estone si è mantenuto, è stato grazie a certi baroni baltici tedeschi e alcuni acclesiastici anche loro tedeschi che tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX se ne occuparono prima dell'epoca dello Sveglio Nazionale, di Kreutzwald (che scriveva soprattutto in tedesco), di Aavik e di altri.
      Avevo dimenticato di dire che nella primavera del 2010 venne riperita una parlante livone ancora vivente nel Canada (cugina dell'ultimo parlante in patria). Ne feci riferimento nel mio blog: http://transeuntenorte.blogspot.com.es/2010/03/post-scriptum-una-hablante-livonia.html.

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  3. Segnalo che esiste un corso di Livone presso l'università di Tartu.

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    1. Grazie. Riguardo alla rete, segnalo quello che mi sembra il miglior sito aggiornato sui Livoni: http://www.livones.net/?lang=en

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    2. Infatti. E penso che anche (se non sempre) s'insegni, o almeno s'insegnava, all'Università della Lettonia, a Riga. Non so se presso la Fraternitas Livonica di Riga si possa studiare la lingua (sempre che ci sono andato era chiusa!). Le pubblicazioni esposte e disponibili gratis a Mazirbe erano tutte scritte in lettone, ma trovai qualche cartellone biligue, anche turistico, in livone e lettone. Il risorgimento della lingua, comunque, sarà soltanto scientifico, per i linguisti; le famiglie che capiscono ancora il livone spariranno, e i pochi ragazzi che lo imparano a scuola non lo useranno mai, perché ormai a casa parlano lettone.
      Per chi s'interessi sulla lingua, c'è un libro in francese di Fanny de Sivers (morta poco fa, una vera specialista delle lingue finniche), "Parlons live, une langue de la Baltique" (Parigi, L'Harmattan, 2001. ISBN 2-7475-1337-8).

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  4. Il mondo va avanti velocemente. Le distanze vere e virtuali tra le persone sono ormai ridottissime e la globalizzazione fa il resto. Dal punto di vista antropologico anche le "razze miste" sono e saranno sempre più frequenti.
    E' mia opinione che nello spazio di un paio di secoli (o addirittura molto meno), dopo l'estinzione di tante lingue nazionali le rimanenti saranno retrocesse al rango di dialetti. La lingua unica del futuro sarà un'evoluzione dell'attuale Inglese americano, mentre per la scrittura potrebbe arrivare una specie di "frittura mista" di grafia alfabetica, acronimi e pittogrammi.
    Dal punto di vista della comunicazione e della letteratura in senso classico, forse la nostra generazione è una delle ultime della "vecchia guardia".

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  5. Mirja Piitsalo08 aprile, 2012

    Very interesting. Thank you for sharing.

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  6. I didn't know there are so many different Balto-Finnic people. I've seen Livonia mentioned a lot on old maps, it's astonishing that there are so few Livonians left.

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  7. Sono davvero pochi i Voti e i Livoni, anche se per quest'ultimo leggo dai commenti che sembra esserci un'attività molto ricca di tutela della cultura.

    Per quanto riguarda la bandiera dei Voro (perdonami la mancanza dell'accento, ma non lo trovo), era molto carina, forse la preferisco a quella nuova :)

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    1. Condivido con te la preferenza sulla precedente bandiera Võro - qui sopra pubbicata - rispetto a quella nuova. Pille, che da parte paterna discende dall'area Võro (il padre nacque vicino a Valga e nonna materna era di Tartu), di fronte alla nuova bandiera Võro ha esclamato: "Sembra un incrocio mostruoso tra la bandiera della Lombardia ed il simbolo degli Irlandesi!" :-))).
      Le vicende dei Livoni, a titolo personale, mi commuovono in profondità. Spesso e giustamente ci preoccupiamo di piante ed animali in via di estinzione, ma dimentichiamo gli esseri umani che vivono lo stesso rischio: gli Aborigeni australiani, i Maori neozelandesi, i nativi nordamericani, gli "Indios" dell'Amazzonia e tanti altri.
      I Livoni sono arrivati ormai allo stadio finale. Tra pochissimi anni si parlerà di loro come degli Etruschi o dei Traci: dei grandi del passato, ormai scomparsi, valutati solo per iniziative di folklore o per promozione turistica. Una gravissima perdita culturale, se consideriamo che si tratta di uno dei popoli più antichi d'Europa (erano/sono lì dalla preistoria, ovvero da millenni prima dell'arrivo di tutti gli Indoeuropei dai quali discendono Latini, Greci, Germanici e Slavi) e se consideriamo che un'entità amministrativa con il nome di Livonia è esistita dal XIII secolo al 1918.

      Alcuni rimandi:
      La Livonia su Wikipedia italiana
      Cultura livone (in Lettone, Inglese e Livone)
      Importante iniziativa letteraria (notizia)

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    2. Pille ha colto nel segno! :D
      Molto triste la storia dei Livoni, grazie per i link. Ho provato a cercare anche qualcosa sui Voti, ma non sono riuscita a reperire niente. Credo mi manchino le conoscenze linguistiche per inserire una query decente su Google :)

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    3. Ecco, grazie infinite! Ora che so la soluzione, non sembra tanto difficile ;)

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    4. http://www.eki.ee/books/redbook/maps/bigmap1.gif Questa cartina, nel secondo link che mi hai passato, è bellissima. Ci sono molti dei popoli menzionati in questo post. Entrambi i link comunque erano molto completi, grazie!

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    5. Per Alice
      Mi permetto di suggerirti anche questa mappa, dove si possono individuare i vari nomi in Estone.
      Era a corredo di questa notizia di alcuni mesi fa.

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