giovedì 6 settembre 2012

Congresso Ugrofinnico, alla ricerca della Libertà

Ieri si è aperto a Siófok (Ungheria) il sesto congresso mondiale dei popoli ugrofinnici. L’evento durerà fino alla fine della settimana e vede la partecipazione di quasi tutti i rappresentanti dei popoli ugrofinnici e samoiedi, che vivono dall’Europa centrale fino all’Asia settentrionale. L’Estonia ha mandato una delegazione di 20 persone, tra cui ricercatori, giornalisti, uomini di cultura, esperti di protezione del patrimonio culturale ed il Ministro della Cultura.
Anche il Presidente della Repubblica di Estonia Toomas Hendrik Ilves si è recato in Ungheria per partecipare alla conferenza di apertura. Nel suo intervento Ilves ha invitato a riflettere sull’approccio alla conservazione naturale, basata sulle funzioni, sull’evoluzione e sugli ecosistemi, ed ha sostenuto che le culture dovrebbero godere di un simile complesso di protezione. "L’autonomia del solo dato culturale non può essere sufficiente. Il diritto legale di praticare la cultura propria non basta, se l’ambiente circostante, da cui la cultura ha ricevuto la sua forza e dove ha le sue radici, è rapidamente cambiato fino a diventare irriconoscibile. Questa immagine è tragicamente familiare per tutti noi, dall’estrazione indiscriminata di petrolio e di gas, al disboscamento delle foreste per impiantare siti illegali", ha aggiunto Ilves.
Ilves ha poi parlato di una recente pubblicazione del triplo dizionario Livone-Estone-Lettone, lodando il Governo lettone per il sostegno ed il cofinanziamento, nonostante il suo bilancio di austerità.
Poi è stato rimarcato il problema della crescente repressione della libertà in Russia, dove addirittura il regime di Putin – secondo le dichiarazioni del delegato estone Jaak Prozes a Postimees – ha accuratamente imbottito le liste dei delegati presenti al congresso con esponenti locali compiacenti con Mosca.
Una complicazione, infine, è la crescente tendenza del Paese ospitante, l’Ungheria, a volersi un po’ sganciare dal retaggio culturale ugrofinnico per considerarsi come erede del popolo degli Unni.

5 commenti:

  1. That's a fascinating map. I didn't realize the extend of the Finno-Ugric community. I'm glad they're still in contact with each other.

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    1. The map shows a territory rather large, but the number of inhabitants is everywhere in decline. Besides - apart from Hungary, Finland and Estonia - there are no more independent states. The Finno-Ugric peoples try to make survive their own identities. Nevertheless, it seems very difficult.
      http://estonianbloggers.blogspot.com/2012/04/arcobaleno-balto-finnico.html
      Thanks for your nice comment, Rob.

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    2. I'm sure the Russian Federation won't survive the 21st century so there is hope...

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    3. I am not very sure you are right. The Russian Empire seems already in the cemetery, nevertheless Russian politics and mind is deeply present in Kazakhstan and the former Soviet republics in Asia, in Azerbaijan, in Ukraine and in Belarus (the only European country still having the death penalty). Russia is also present in several illegal entities as well as Abkhazia and Transnistria.
      It is true, Russians are in demographic decline, but the most powerful of them are starting to move abroad: they buy football teams, industries, shops, cottages and more.
      Your prophecy may become real only if China will start to look at the North...

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    4. Do you really suppose an expansionistic war would be possible? I think States are more and more interested in an economic expansion or in gaining political influence (as you well stated in the Russian example). I'm quite hopeful for a change in the political status quo with the rising and solidarity between minorities, as what I see is an increasing awareness of people across borders and beyond national States.

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