giovedì 28 giugno 2018

Il passaporto degli alieni che abitano in Estonia

In Estonia esiste uno speciale documento di viaggio rilasciato alle persone apolidi, o di cittadinanza non definita, o prive di cittadinanza, purché siano residenti. Si tratta di un passaporto di colore grigio, sul quale campeggia la dicitura in Estone Välismaalase pass e la traduzione in Inglese Alien's passport. Può essere anche usato come documento di identità. L'Estonia ha da 80.000 a 90.000 passaporti grigi. 

Storia 

Dopo l'indipendenza nel 1991, l'Estonia concesse automaticamente la cittadinanza estone alle persone che risiedevano nel Paese prima della sua annessione dall'Unione Sovietica nel 1940, nonché ai loro discendenti. Coloro che arrivarono dopo il 1940 ed i loro figli, nati in Estonia o altrove, potevano acquisire la cittadinanza estone a condizione di superare un esame di storia e di lingua estone. 
I circa 125.000 russofoni che hanno rifiutato di sottoporsi all'esame o che hanno fallito i test sono dunque diventati apolidi o "non cittadini", titolari del passaporto grigio. 
Alcune decine di migliaia di loro hanno optato per i passaporti russi proposti da Mosca; molti altri hanno studiato e sono riusciti a superare successivamente gli esami per l'ottenimento della cittadinanza estone. 
Dopo una modifica legislativa del 1995, tutti i bambini nati in Estonia dopo il 1992 possono ottenere la cittadinanza estone incondizionatamente. 

Polemiche e presunte discriminazioni 

La propaganda russa evidenzia costantemente questa situazione, additandola come grottesca, incivile e discriminatoria. Oltre all'Estonia, Mosca è arrivata al terzo decennio di costanti accuse anche alla Lettonia, dove c'è un simile Nepilsoņa pase ("passaporto dei non-cittadini") per ben 290.000 abitanti russofoni. 
Ma dal punto di vista pratico, il passaporto grigio garantisce l'accesso al servizio sanitario nazionale e consente il libero movimento all'interno dell'Unione Europea, dove tuttavia non si potrà restare per più di 90 giorni ogni 6 mesi nello stesso luogo (perché lo così hanno deciso i Paesi ospitanti, non per volontà della Repubblica di Estonia). Negli anni scorsi si accusava lo Stato di Tallinn che il passaporto grigio dava difficoltà di accesso al mondo del lavoro ed ai servizi finanziari. Tuttavia, le preclusioni per il lavoro dipendente dipende da fattori soggettivi (uno che non conosce l'Estone ovviamente non sarà un buon commesso in un negozio in Estonia), mentre le difficoltà di accesso al lavoro imprenditoriale ed ai servizi finanziari sono state risolte con la E-Residency, ovvero con la residenza virtuale che consente a chiunque, anche se abitante all'estero e addirittura non sia mai andato in Estonia, di poter svolgere attività imprenditoriale in Estonia usufruendo di condizioni uguali al 100% rispetto ai residenti "reali". 
L'unica discriminazione nei confronti dei detentori di passaporto grigio estone, invece, pare proprio provenire dalla stessa Russia. Agli "alieni dell'Estonia" le autorità di frontiera russe si rivolgono sempre in modo sprezzante e sospettoso, tanto perché li ritengono dei deficienti ("Sei nato in Estonia e non sai superare un elementare esame di lingua locale... che cavolo ci vieni a fare qui?"), quanto perché non hanno accettato il passaporto russo ("Sei Russo, non vuoi il passaporto russo e preferisci restare attaccato ad un ridicolo pseudodocumento estone... che cavolo ci vieni a fare qui?"). 

La copertina del passaporto degli "alieni estoni".
"Aliena estone" mentre attraversa a piedi il ponte internazionale sul Narva per recarsi in Russia.

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