lunedì 12 marzo 2012

Taaraismo. Religione nativa pre-Cristiana e tentativi di restauro

Il regime sovietico aveva vietato nel 1940 l’associazione dei credenti di Taara detta “Hiis" (“Il Boschetto”) fondata nel 1931 sull’onda di una generale speranza di ritornare alla religione antica; nel 1944, dopo l’esilio degli Estoni socialmente più attivi, la tradizione dei credenti di Taara sopravvisse nella forma più vivace soprattutto tra gli emigrati in Svezia.
Con il risveglio nazionale, tra la fine degli anni 1980 e l’inizio degli anni 1990, è venuto fuori anche un rinnovato interesse sulla visione del mondo e sulla religione pre-Cristiana. Nell’Estonia contemporanea questa tendenza è rappresentata dal Taarausk (traducibile con Taaraismo o la via di Taara) e dalla Casa dei Credenti della Terra, fondata nel 1995 e che all’inizio coinvolgeva 200 persone. I seguaci divennero 1058 nell’anno 2000, mentre un sondaggio del 2002 rivelò che almeno l’11% degli Estoni si considerava vicino a Taara. Una cifra incredibilmente alta, se rapportata alle cifre del censimento di due anni prima: solo il 25% degli Estoni si ritiene “appartenente ad una qualche religione”.
L’obiettivo principale dei credenti di Taara è quello di aumentare l’autocoscienza nazionale. I proseliti cercano di ricreare una tradizione religiosa, tendente al ripristino delle credenze e dei riti degli antichi Estoni: dopo aver piantato boschetti di querce fino a costituire dei veri e propri parchi sacri, vi si recano per poter comunicare con gli dei. Sono stati creati anche nuovi riti e sono dettate nuove tendenze nel modo di vestire, che tuttavia sono fortemente influenzate dalle idee contemporanee di bellezza.
Questa nuova tradizione religiosa trae origine da una forte contrapposizione al Cristianesimo, che invece proveniva dalla Germania ed era quindi estraneo agli Estoni. Il nome Taara si trova nella Cronaca di Enrico di Livonia (Heinrici Chronicon Livoniae), che racconta della crociata cattolica-romana contro gli Estoni nel XIII secolo. Enrico menzionò che gli abitanti di Saaremaa durante le battaglie invocavano “Tarapita”, interpretato come “Aiutaci, Taara!” e che ha lasciato ipotizzare che uno degli dei (o forse l’unico dio) degli antichi Estoni doveva chiamarsi Taara. Sono state fatte congetture che collegherebbero Taara tanto con il dio del tuono Thor della mitologia scandinava, quanto con il dio Torum delle popolazioni ugro-finniche siberiane degli Ostiachi e dei Mansi.
In verità, non si sa esattamente quale fosse stato il rapporto degli antenati degli Estoni con la religione, prima di entrare in contatto con il Cristianesimo. La ricostruzione è basata largamente sulla tradizione orale, che è stata iniziata ad essere raccolta, catalogata e conservata solo a partire dalla seconda metà del XIX secolo, quando il Pastore luterano Jakob Hurt (1839-1907) della Congregazione Estone di San Pietroburgo iniziò un meticoloso lavoro di ricerca e studio di canzoni popolari e di folklore.
Si può presumere che la religione degli Estoni antichi assomigliava a quella di altri popoli ugro-finnici stanziati più ad est, con culto della natura e sciamanesimo. Le autorità religiose, sia uomini che donne, erano chiamati maghi o noed (sciamani).
Secondo la numerazione dei credenti di Taara il corrente anno 2012 è il 10225, avendo come decorrenza l’anno in cui avvenne la cosiddetta Catastrofe di Billingen, ovvero l’ultimo episodio dell’era glaciale che consentì alle acque del Baltico di riversarsi sull’Atlantico, lasciando emergere alcune nuove terre tra cui l’Estonia.
Per approfondimenti, è interessante dare un'occhiata a http://www.maavald.ee/eng/ (in Inglese/English) oppure http://www.maavald.ee/ (in Estone/Eesti keeles).

2 commenti:

  1. A me per assonanza ( e pratica buddista ) ricorda immediatamente Arya Tara - Bianca o Verde - del pantheon tibetano-buddista. E' la parte femminile dei Bodhisattva ( che migliaia di anni dopo doveva riscoprire Jung e che poi la genetica ha confermato nel genoma XX nelle donne, XY nell'uomo ), latente o meglio inespressa all'epoca del loro messaggio, ma che rappresenta la polarità inscindibile della nostra comune Madre: la Natura. Che l'uomo sta assassinando, volendo sopprimere ogni legame fondativo colla terra. Abbiamo subito, si può ben dire, nel secolo passato ogni sorta di dolorosa aberrazione antiumana ( e quelle non ancora dette sono le più profonde ed importanti ): ma nel presente rischiamo di superarle tutte.

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  2. Immaginate di tenere in casa un pesciolino fuori dell'acqua. Dopo un paio di minuti questo morirebbe. E morirebbe perché lo abbiamo separato dal suo elemento naturale che è al tempo stesso vitale. Su una scala temporale diversa il Cristianesimo (come l'Ebraismo e l'Islam) rappresenta una follia analoga. Perché elevare l'uomo al di sopra di tutto distaccandolo dagli elementi naturali che lo circondano e lo hanno generato significa condannarlo a una prevedibilissima estinzione.

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