giovedì 19 maggio 2011

Che lingua si parla in Estonia?

Come tipico dei piccoli popoli, l'identità estone è strettamente legata alla lingua e gli Estoni parlano naturalmente l'Estone.
Oggi poco meno di 1,1 milioni di persone nel mondo hanno l'Estone come madrelingua. Di queste circa 950 mila vivono in Estonia; le restanti in Svezia, Canada, Stati Uniti d'America, Russia ed altrove.
L'Estone è una delle più piccole lingue del mondo, in cui esiste un lessico aggiornato in tutti i principali campi della vita e del sapere.
A differenza della maggioranza delle lingue parlate in Europa, l'Estone non è una lingua indoeuropea, ma ugrofinnica. Le uniche altre lingue ugrofinniche nazionali, in Europa, sono il Finlandese e l'Ungherese.
L'Estone ha una declinazione con 14 casi, ma nessun articolo, né genere grammaticale. Succede così che con lo stesso pronome ci si possa riferire ad un uomo, ad una donna o addirittura ad una cosa. Poiché i rapporti tra le parole nella frase sono contrassegnati dalle desinenze dei casi, l'ordine delle parole in Estone è relativamente libero.
Ad esempio il significato della frase koer hammustas poissi (il cane ha morsicato il ragazzo) non cambia, cambiando l'ordine delle parole koer poissi hammustas o poissi hammustas koer.
Nei periodi in cui la storia estone si è incontrata con quella di altri Paesi, l'Estone ha preso in prestito molte parole dal Tedesco basso ed alto, dallo Svedese e dal Russo. Ma tali lingue - ed anche il Lettone - sono legate all'Estone solo dai prestiti reciproci. Esse infatti sono originariamente diverse dall'Estone tanto quanto l'Italiano dal Turco.
L'Estone usa ed ha sempre usato l'alfabeto latino. L'ortografia odierna utilizza 32 lettere. Alle consonanti si aggiungono ben 9 vocali: alle usuali "a", "e", "i", "o", "u" si aggiungono "õ", "ä", "ö" ed "ü" inusuali per gli stranieri.
La frequenza delle vocali in Estone è tra le più elevate nelle lingue europee ed una fila di vocali può formare con l'aiuto di poche consonanti parole dotate di significato, come ad esempio hauaööõudused (gli orrori della notte della tomba) oppure kõueööaimdus (presentimento di una notte tempestosa).
Un vero record di successione vocalica - ben 4 vocali uguali consecutive in tre parole - si può trovare nell'espressione kuuuurijate töööö jäääärel (notte di lavoro di un ricercatore lunare sul bordo del ghiaccio).

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