Qualora capitasse di sfogliare un atlante storico, nelle mappe del periodo compreso tra il 1190 ed il 1918 riguardanti la terra che abbraccia il Golfo di Riga si potrà leggere costantemente un solo nome: Livonia. Tutto era cominciato con le scorrerie danesi e tedesche verso l’intera area del Baltico orientale, con il proposito, dicevano, di cristianizzare gli ultimi Europei pagani. Nacque dunque per la prima volta uno Stato sovrano, ufficialmente chiamato “Terra Mariana”, ma comunemente già noto con il nome di Livonia, derivante dal nome della tribù ugrofinnica dei Livoni, che qui abitavano, ma che nel corso dei secoli sarebbero stati soggiogati e culturalmente annichiliti dai conquistatori germanici e da tutti quelli successivi. L’alibi dell’opera di conversione religiosa, infatti, camuffava interessi economici e commerciali, per i quali avvennero anche colonizzazioni dall'Europa centrale. A riprova di ciò, dal tredicesimo secolo in poi, in questa terra si visse quasi costantemente in un clima di guerra: Danesi, Tedeschi medievali, Svedesi, Polacchi, Lituani, Russi zaristi, Tedeschi nazisti e Russi sovietici si avvicendarono nel corso dei secoli in Livonia e, forse, la scarsa densità di popolazione attuale è una conseguenza delle costanti ammazzatine, dei ricorrenti incendi delle città e delle continue carestie passate.
Nel 1918, all’epoca del tracollo militare dell’Impero Russo e con la Rivoluzione Bolscevica, le neonate Estonia e Lettonia si spartirono la Livonia, dove nel frattempo la popolazione dalla quale aveva preso il nome si era estinta.
La Livonia si ritrovò finalmente libera, ma amministrativamente divisa e senza più il suo nome. Di recente ha ritrovato tuttavia una omogeneità di fatto, poiché Estonia e Lettonia ora appartengono entrambe all’Unione Europea, hanno abolito i controlli doganali e di polizia ai reciproci confini ed hanno adottato entrambe l’Euro come moneta. L’amicizia reciproca tra Tallinn e Riga è tra le più consolidate del mondo; basti pensare che una delle primissime iniziative intraprese da ogni neoeletto Presidente della repubblica estone o lettone è, per l’appunto, un incontro cordiale con l’altro Presidente.
Quasi a celebrare quest’amicizia, nel corso della nostra vacanza non poteva mancare una puntatina al confine tra Estonia e Lettonia in riva al Mare Baltico, integrata da una deviazione, al ritorno dai giorni spesi nel sudest, verso quell’antica città che una volta si chiamava Walk, ma dal 1918 si trova in parte in Estonia con il nome di Valga ed in parte in Lettonia con il nome di Valka.
Ma la Livonia (Līvõmō in Livone e Liivimaa in Estone) non esiste più. I Lettoni chiamano la loro parte Vidzeme e, per sollecitare il richiamo turistico, hanno puntato sul fattore storico, fatto di manifestazioni e mostre rievocative, bandiere e costumi della Livonia, con mantenimento della cultura che arriva fino alla redazione di vocabolari e di pubblicazioni periodiche.
Per trovare il toponimo ufficiale di Livonia, al giorno d’oggi, bisognerebbe recarsi negli Stati Uniti d’America, dove esistono 6 località con il nome di Livonia (negli Stati del Michigan, dell’Indiana, della Louisiana, del Missouri, di New York e della Pennsylvania), attribuito dai loro primi abitanti che erano emigrati dall’omonima terra in riva al Baltico orientale.
Ainaži, Ikla e l'estremo confine occidentale tra Estonia e Lettonia
Valga/Valka, una Città, due Stati
C'era una volta la Livonia
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