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domenica 20 maggio 2012

Rihet-Urmas Ploomipuu, il suocero che non ho conosciuto

Rihet-Urmas Ploomipuu, grafico e poliedrico artista estone del XX Secolo, è ricordato come una persona quieta ed apparentemente introversa.
Un uomo elegante, indolente, dallo spirito raffinato e che durante le conversazioni preferiva ascoltare ed osservare gli interlocutori piuttosto che parlare. Coloro che lo conobbero riferiscono che non si arrabbiava mai e che molto raramente si fece coinvolgere in questioni secondarie.
Rihet-Urmas Ploomipuu nacque a Hummuli, un villaggio nella Contea di Valga, il 16 febbraio 1942. Mostrò già da piccolo una fortissima propensione per le arti grafiche, poiché il notevole spirito di osservazione del quale era dotato marciava all’unisono con il dono naturale della precisione, con il coordinamento cervello-mano, con la fervida immaginazione capace di amalgamare alla perfezione le forme con la materia.
Nel tempo libero amava dedicarsi agli scacchi, al biliardo ed al tennis tavolo. Nelle sue realizzazioni rispondeva agli interrogativi sulle dimensioni degli oggetti, sulle distanze e sul volume di essi, arrivando a studiare quante volte una cosa piccola potesse essere contenuta in una più grande.
Il percorso professionale di Rihet-Urmas Ploomipuu passò per la Scuola d’Arte (Kunstikool, Tartu 1960-1961), acquisendo poi la specializzazione in incisioni nell’Istituto Superiore Statale d’Arte (1964-1970). Dopo la laurea ed una collaborazione biennale con la casa editrice Eesti Raamat, fu Coordinatore nell’Istituto di Grafica Sperimentale di Tallinn (1972-1979). Nel 1973 divenne membro dell’Unione degli Artisti, lavorando talora in collaborazione con altri artisti estoni, altre volte in proprio.
Per dirla con schemi, si può sintetizzare che le opere di Ploomipuu possono essere divise in periodi omogenei per tipologie. Le prime realizzazioni furono prevalentemente di tipo grafico e per esse, a detta dei suoi colleghi contemporanei, ricevette i più alti riconoscimenti. L’eredità di questa fase di Ploomipuu è rimasta in illustrazioni per libri e giornali, copertine, gagliardetti ed insegne tematiche, tra le quali stampe internazionali per l’Istituto Politecnico di Tallinn e per l’industria metallurgica Ilmarine. Le tecniche andavano dalle incisioni a graffio standard, per arrivare fino alle varianti più disparate, come ad esempio gli effetti spray introdotti nella metà degli anni 1970. Un tipico lavoro di Ploomipuu fu il ritratto a rilievo di V.I. Lenin che realizzò nel 1977: ebbe un clamoroso riscontro di popolarità in tutta l’Unione Sovietica, a causa della mancanza di riferimenti politici ed ideologici nel volto, che dunque riuscì gradevole mettendo in risalto l’uomo più che il personaggio. Ploomipuu affermava sottovoce e con un composto cenno di sorriso: “Con i soldi che ho guadagnato per questo lavoro finalmente ho potuto comprare la macchina”.
Del periodo 1981-1984 sono i dipinti ad olio. Erano gli anni di Brežnev, gli anni in cui l’uomo doveva sembrare rude, odorare di sudore, avere l’alito di sigaretta economica, barba e capelli incolti e bere vino bulgaro. Ploomipuu si lasciò crescere i baffi. Parlava poco e fumava molto, durante le sue frequentazioni del Kuku Club di Tallinn, l’associazione sovietica degli artisti privati estoni. Ma nei suoi lavori non v’è alcun cenno di "baffi" che nascondono la bocca. Anche parlando talvolta in bianco e nero, le creazioni di Ploomipuu risultarono intensamente espressive e chiare, riuscendo a coniugare perfettamente l’originalità con il senso della pace. Una specie di surrealismo molto abbondante e vivace. Le forme geometriche e le prospettive di opere come Raudtee (=Ferrovia, 1980), Kaader (=Telaio, 1983), Vaikelu kotiga (=Natura morta con la borsa, 1984) o di Vaikelu hõbedase kepiga (=Natura morta con bacchetta d’argento, 1984) mostrano un percorso verso la semplicità di ciò che è colto dagli occhi a prima vista. Questi 4 dipinti ad olio si prestano ad essere osservati a lungo e più volte, permettendo allo spirito dell’osservatore di essere pervaso da una piacevole euforia, ma lasciandolo sempre sgombro da pensieri o riflessioni particolari.
L’8 dicembre 1989 il governo della Repubblica Socialista Sovietica Estone bandì una pubblica competizione per realizzare il design delle nuove banconote estoni, le Corone, che avrebbero soppiantato il Rublo. La decisione era stata presa meno di un mese prima, ovvero l’11 novembre 1989, dal Consiglio dei Ministri, con una risoluzione passata comunque a strettissima maggioranza. Rihet-Urmas Ploomipuu partecipò quasi per gioco, ma finì per entrare nel terzetto dei lavori considerati migliori, insieme a Vladimir Taiger e Ado Tuuga. Le realizzazioni di Ploomipuu sarebbero state scelte per le banconote da 1 e 2 Corone estoni. Taiger e Ploomipuu vinsero come premio un viaggio gratis negli USA, dove si recarono per firmare il contratto per la stampa delle prime Corone estoni il 12 marzo 1990, presso la United States Banknote Company di Los Angeles. Le banconote disegnate ed incise da Rihet-Urmas Ploomipuu – in particolare quella da 2 Corone estoni – furono le più stampate e replicate nella storia monetaria nazionale estone, che si sarebbe conclusa con l’adesione all’Euro dall’inizio del 2011.
Sfortunatamente Ploomipuu non arrivò a vedere l’Estonia nuovamente e completamente affrancata dall’Unione Sovietica. Un malore fulminante fece passare Rihet-Urmas Ploomipuu a miglior vita il 30 novembre 1990, a Tallinn, a poco più di 48 anni di età. Molti dei suoi lavori più significativi sono oggi in collezioni private. E’ poi possibile ammirare le sue testimonianze al Museo d’Arte d’Estonia (Eesti Kunstimuuseum), al Museo d’Arte di Tartu (Tartu Kunstimuuseum), alla Galleria d’Arte di Tallinn (Tallinna Kunstihoone), al Museo della Banca d’Estonia (Eesti Panga Muuseum) ed al Museo d’Arte Zimmerli di New Brunswick - New Jersey, USA - (Zimmerli Museum). I suoi lavori furono esposti al Salone d’Arte di Tallinn (1972), al Museo d’Arte di Tartu (1973-1974), alle edizioni della Triennale della Stampa di Tallinn (1971-1974-1977), all’Esposizione di Arte Estone di Leningrado (1979), all’Esposizione di Arte Estone di Mosca (1987). Rihet-Urmas Ploomipuu fu anche conosciuto in diverse altre occasioni espositive in Ungheria, in Canada, in Germania e, dopo la sua scomparsa, alla Mostra Commemorativa alla Galleria Draakon (Tallinn, 1992) ed alla Mostra Retrospettiva della Galleria della Banca di Estonia (Tallinn, 2004). Dal 13 aprile al 23 ottobre 2011 il Museo d’Arte d’Estonia ha esposto le sue opere nell’àmbito della mostra denominata “La Casa Bianca di Urmas Ploomipuu” (Urmas Ploomipuu Valge Maia) e Tõnis Saadoja ha realizzato una omonima pubblicazione illustrata (codice ISBN 978-9949-9086-7-7).
Nel 2004 è entrata nella mia vita la figlia di Rihet-Urmas, Pille Ploomipuu, invadendola di felicità, colorandola ogni giorno con bellezza, affetto, umorismo e voglia di non desiderare altro all'infuori della sua compagnia.