mercoledì 9 maggio 2012

Quota estone del 22% in centrale nucleare lituana

Il Consiglio dei Ministri della Lituania oggi ha approvato il piano per la costruzione della nuova centrale nucleare di Visaginas. Secondo l’accordo di concessione, la Lituania deterrà una quota del 38%, l’Estonia del 22% e la Lettonia del 20%. Secondo quanto riportato dalla lituana Delfi, il resto sarà fornito dall’investitore giapponese-americano Hitachi.
Il Ministro dell’Energia della Lituania Arvydas Sekmokas ha affermato che la costruzione della centrale avrà inizio nel 2015. Il passo successivo è demandato al Parlamento lituano, affinché decida il passaggio a tale strategia.
L’intero progetto sarà finanziato in tre rate. 62 milioni di Euro saranno stanziati durante i 12 mesi successivi alla decisione parlamentare. Seguiranno altri 150 milioni di Euro nei successivi 18 mesi. La somma restante di 5 miliardi di Euro, infine, sarà stanziata entro il 31 marzo 2015.

2 commenti:

  1. Agli osservatori attenti non sarà sfuggito che il governo estone è impegnato da alcuni mesi in una serie di iniziative diplomatiche, industriali e commerciali altamente strategiche. C'è attivismo, frizzantezza e tanta voglia di futuro. Impossibile non rimanerne ammirati.

    Prima o poi mi aspetto (e sopratutto spero) che l'Estonia faccia in campo culinario quello che la Danimarca ha già cominciato a fare (con risultati di vera eccellenza) negli ultimi dieci anni.

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    1. L'Estonia sta anche imparando a guardarsi intorno senza pregiudizi e con pragmatismo, cosa che comunque è una novità per la storia del suo popolo. I recenti accordi bilaterali con la Regione russa Leningradskaja (per l'uniformità di alcune procedure e per la costruzione di un nuovo ponte a Narva) e con la Regione russa di Pskov (per le politiche di tutela ambientale e per la collaborazione contro i traffici illegali transfrontalieri) hanno bypassato le elefantiache lentezze centrali russe.
      Gli sforzi tendenti ad una maggiore integrazione con Lettonia e Lituania (comunicazioni, commercio, energie comuni e sanità) significano "fare quadrato" di fronte agli appetiti storici di oggi come di ieri, che provengono dall'altra sponda del Baltico o più a sud-ovest dalla Germania e dalla Polonia di Schengen. Tali sforzi sono una pregevole novità per tutte e tre le cosiddette Repubbliche Baltiche, che prima d'ora giammai si erano guardate negli occhi con tale spirito costruttivo.

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