sabato 8 gennaio 2011

Origine e storia del nome Estonia

E’ piuttosto buffo, se pensiamo che fino alla metà del XIX secolo gli Estoni per gran parte chiamavano se stessi “Maarahvas”, ovvero “Il popolo della campagna”. E’ buffo, perché se si leggesse la saga di Olaf Tryggvason, un antico re norvegese che visse in Estonia per un certo periodo di tempo, il nome Eistland è chiarissimo ed evidente.
Infatti gli Islandesi, che ancora oggi usano la lingua delle saghe, chiamano l’Estonia con il suo nome di mille e duecento anni fa: Eistland.
In alcuni riferimenti storici, la locuzione “Vichinghi estoni” veniva utilizzata per descrivere le vicissitudini dell’Eistland nel Mare Baltico nel periodo delle scorribande norvegesi. Ecco un brano originale che parla della saga di Olaf Tryggvason (vissuto tra il 960 e l’anno 1000 circa), discendente di Harald, primo re di Norvegia:
Þar skildist Ólafr við móður sína, ok tók við honum Klerkon, eistneskr maðr, ok þeim Þórólfi ok Þorgilsi. Klerkon þótti Þórólfr gamall til þræls, þótti ok ekki forverk í honum ok drap hann, en hafði sveinana með sér ok seldi þeim manni, er Klerkr hét, ok tók fyrir hafr einn vel góðan. Hinn þriði maðr keypti Ólaf ok gaf fyrir vesl gott eða slagning; sá hét Reas, kona hans hét Rekon, en son þeirra Rekoni. Þar var Ólafr lengi ok vel haldinn, ok unni búandi honum mikit. Ólafr var 6 vetr á Eistlandi í þessarri útlegð.
Esso trattava di una traversata sfortunata, perché nel Mare Baltico essi furono attaccati dai Vichinghi estoni e le persone a bordo delle navi furono uccise o catturate come schiavi. Olaf prese possesso di un uomo chiamato Klerkon, di suo padre Thorolf e di suo figlio Thorgils. Klerkon considerò Thorolf troppo vecchio per essere utile come schiavo e lo uccise.
Ma con riferimento a quel periodo, non dovevano esserci troppe differenze tra Finlandesi ed Estoni. Lungo entrambe le sponde del Golfo di Finlandia c’erano diverse tribù ugro-finniche (per esempio Häme, Savo, Karjala, Viru, Ugandi, Sakala e molte altre), che probabilmente parlavano dei dialetti simili tra loro, non abbastanza diversi al punto da essere chiamati lingue. Finlandesi ed Estoni avevano le stesse mitologie, gli stessi usi e gli stessi dei (per esempio il dio del ballo estone Vanemuine, simile anche nel nome al finlandese Väinämöinen). Le popolazioni dell’Estonia del nord e della Finlandia del sud, fino alla metà del XIX secolo, avevano dialetti più simili tra loro che con le rispettive lingue nazionali.
L’origine di un termine che richiama il suono “est” o ”eest” è comunque ancora più antica. Addirittura nell’anno 98 lo storico romano Tacito, nel suo libro sulla Germania, parlava di una tribù che viveva a nordest dei Germani chiamata Aestii. Se consideriamo che nella lingua latina “ae” si leggeva quasi come “e”, l’evoluzione successiva è evidente. Per correttezza, va comunque specificato che tale popolo abitava il Baltico nei pressi della foce della Vistola e non era certamente slavo; quindi poteva trattarsi degli antenati degli attuali Lituani oppure i Prussi, popolazione assimilata in seguito dai Tedeschi.
Alla conclusione della Prima Guerra Mondiale, i nazionalisti scelsero il nome Eesti in quanto più antico e leggendario e perché “Estland” era comunque il nome consolidato della loro terra, in Tedesco, Svedese, Danese, Norvegese ed Olandese da diverso tempo; in Inglese e nelle lingue latine esso divenne “Estonia”. Anche i Russi, che originariamente chiamavano Ciudi gli abitanti ad occidente del lago che ancora è chiamato così, impararono il termine Estonia.
Curiose eccezioni si mantengono ancora in soli due casi. I Finlandesi chiamano ufficialmente l’Estonia “Viro”, derivante dal nome dell’antica contea settentrionale Virumaa che loro conoscono meglio. I Lettoni, invece, chiamano ufficialmente l’Estonia “Igaunija”, dal nome dell’antica contea meridionale Ugandi a loro più vicina.

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