I segnali stradali sono forse il simbolo massimo della globalizzazione e rappresentano uno dei pochissimi casi in cui gli esseri umani abbiano raggiunto un livello di comunicazione universale, che ha sconfitto qualsiasi distinzione linguistica, religiosa e culturale, riunendo sotto un unico vocabolario tutta l’Europa ed estesi settori del resto del mondo.
Sotto l’aspetto linguistico e sociale, inoltre, i segnali stradali sono l’inaspettata rivincita dell’ideogramma sull’alfabeto. Una figura geometrica contenente un disegnino o un simbolo, insomma, ha raggiunto una capacità di trasmettere informazioni notevolmente superiore, per immediatezza ed efficacia, a qualsiasi frase o acronimo, con l’ulteriore vantaggio di annullare anche le differenze linguistiche.
Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di simboli intuitivi. Basti ricordare che quelli circolari con contorno rosso esprimono solitamente divieti, quelli triangolari con contorno rosso manifestano un pericolo e quelli circolari con fondo blu prescrivono un obbligo; per il resto è quasi sempre sufficiente osservare la scritta o l’immagine che si trova all’interno per capire la situazione preannunciata dai segnali stessi. Quel cerchio blu con la freccia bianca verso destra, piantato su un palo in prossimità di un incrocio, per esempio, sarà letto “vamos a la derecha” dal turista spagnolo o “’ndémo a destra” dal Vicentino che torna a casa; in ogni caso, comunque, riuscirà a trasmettere in modo preciso e perentorio il messaggio necessario a tutti gli utenti della strada che, se non lo volessero seguire o non capissero, causerebbero certamente un incidente.
L’Estonia non si sottrae ai più diffusi regolamenti stradali europei, per quanto riguarda la segnaletica stradale verticale. I divieti, i pericoli e tutte le altre indicazioni si capiscono bene in ogni caso. Abbiamo notato, poi, che nelle città sono precisissime e sempre presenti le indicazioni di canalizzazione del traffico prima di un semaforo, mentre nelle strade extraurbane principali, dopo aver passato uno svincolo, c’è sempre l’indicazione di quanti chilometri mancano per le località successive più importanti (messe in ordine decrescente per lontananza), con scritte bianche su cartelli a fondo blu in cartelli che contengono anche il numero della strada nazionale che si sta percorrendo (numero bianco su fondo rosso) e l’eventuale numero dell’itinerario europeo (lettera E e numero, bianchi su fondo verde).
Le condizioni generali della segnaletica estone sono davvero pregevoli: i segnali sono sempre ben piantati, non sono mai piegati, deturpati o scoloriti. Soprattutto non subiscono l’assalto delle pubblicità (che nelle strade extraurbane è assente), che da noi invece spesso raggiunge addirittura il livello di “illegalità istituzionale”, quando si consentono scritte o sponsorizzazioni all’interno delle rotatorie.
Nei segnali di indicazione abbiamo notato un rispetto rigoroso della lingua nazionale: per oltre 200 km abbiamo letto continuamente “PETERBURI” (“San Pietroburgo”) lungo la strada statale N°1 che da Tallinn va verso est; altrove abbiamo incontrato le scritte “RIIA” per “Riga” e “PIHKVA” per “Pskov”. Poiché noi amiamo la precisione (ma non la pretendiamo dagli altri, in quanto sappiamo che i malati siamo noi), abbiamo tuttavia notato un’improprietà nella capitale e nei dintorni: i segnali che indicano ai veicoli il porto contengono la scritta “HELSINGI” (versione estone di “Helsinki”), ma riteniamo linguisticamente carenti quelli con “STOCKHOLM” per “Stoccolma”, perché secondo le regole fonetiche estoni la sequenza “ck” si dovrebbe leggere “tsk”.
Una bella e simpatica peculiarità locale, notata anche in Lettonia, è quello che abbiamo soprannominato “il divieto d’accesso cicciottello”. Oltre al noto segnale di divieto d’accesso standard (cerchio rosso con una specie di grande “meno” bianco all’interno), infatti in Estonia esiste anche una variante allargata e ricurva, in modo che quando viene avvitato sul palo si possa vedere bene da chi si approssima di fronte, ma resti percepibile anche da chi viene dalle strade laterali. Un’idea veramente geniale!
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Estratto della segnaletica, dal codice della strada estone. |
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1/3 - Il segnale cicciottello visto da fronte (foto fatta a Tartu). |
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2/3 - Il segnale cicciottello visto da destra (foto fatta a Tartu). |
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2/3 - Il segnale cicciottello visto da sinistra (foto fatta a Tartu). |
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"Strada statale 1 - Itinerario europeo 20 - San Pietroburgo 338 Km". |
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"Pskov (Russia) 69 Km. a sinistra e Riga (Lettonia) 215 Km. a destra". |
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Segnaletica a Rakvere. |
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Distanze via aria dalla Torre della televisione di Tallinn... |
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...e panorama verso "Roma"! |
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