Dopo che aveva pubblicato sul suo blog pesanti critiche alla Chiesa Ortodossa Russa, la vita per il blogger trentacinquenne Maksim Efimov (Максим Ефимов) finì per cambiare radicalmente. Nell’articolo intitolato La Carelia è stanca del clero, Efimov aveva accusato la Chiesa di corruzione e di complicità con il governo regionale e con i servizi segreti, aggiungendo che la qualità della vita della popolazione stava pericolosamente peggiorando per questo fatto.
Le autorità regionali della Carelia russa non avevano tardato a farsi sentire: Efimov si è ritrovato accusato di violazione dell’articolo 282 del codice penale russo (Odio contro la Chiesa, la stessa norma che è stata contestata alle Pussy Riot). La procura di Petrozavodsk riuscì a convincere il giudice a comminare un condanna di 2 anni di prigione o una multa di 300.000 Rubli. Il 10 aprile 2012, nottetempo, Efimov era stato letteralmente prelevato dalla sua abitazione privata e condotto ad un istituto per le cure mentali, mentre il suo computer ed altri effetti personali venivano confiscati. Infine, anche in quanto leader regionale del Gruppo Giovanile Russo per i Diritti Umani, Maksim Efimov è riuscito e farsi “esiliare”.
L’Estonia gli ha riconosciuto lo status di rifugiato politico e gli ha rilasciato un permesso di soggiorno di tre anni. Efimov ha dichiarato: “Perché ho lasciato la Russia? Semplicemente perché non mi va più di vivere tra i cannibali”.
L’Estonia gli ha riconosciuto lo status di rifugiato politico e gli ha rilasciato un permesso di soggiorno di tre anni. Efimov ha dichiarato: “Perché ho lasciato la Russia? Semplicemente perché non mi va più di vivere tra i cannibali”.
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