Come promesso ecco la versione lituana: kalakutas irgi galvojo, kol į puodą neįkrito (lett. il tacchino anche pensava, finché in pentola non è caduto).
Il tacchino è sempre lui, solo che in Estone finisce nel forno, in Lituano in pentola. Tutta roba da approfondire per bene, specie tenendo conto che i tacchini non sono originari dell'Europa, quindi si tratta di detti sì antichi ma non antichissimi.
Nell'espressione lituana scopro una parentela inattesa e trasversale della parola "tacchino": kalkun in Estone e kalakutas in Lituano. Trovo altre assonanze solo in Danese (kalkun), Neerlandese (kalkoenen), Norvegese Bokmål (kalkuner), Norvegese Nynorsk (kalkunar), Svedese (kalkon), Finlandese (kalkkuna), Islandese (kalkúnn) e addirittura in Bahasa indonesiano (kalkun). Ho provato a cercarne il senso. Pare che il termine sia entrato in uso per la prima volta in Neerlandese, prendendo spunto dal nome della città indiana di Calicut (da non confondere con Calcutta). In altre lingue tale animale ha il nome che deriva dagli Indiani, sia inteso come abitanti dell'India, sia inteso nell'equivoco originario che determinò il nome dei nativi nordamericani: in Turco (hindi), in Russo (индейка), in Polacco (indyk), in Maltese (dundjan), in Catalano (gall d'Indi). Altre lingue ancora lo chiamano con nomi che ricordano stati o luoghi diversi: per gl'Inglesi la Turchia, per gli Arabi Roma, per gli Egiziani la Grecia, per i Bulgari l'Egitto con il nome arabo, per i Greci la Francia, in Indiano, Portoghese e persino Hawaiiano il Perù, in Bahasa malesiano l'Olanda. Un vero carosello!
We indeed call a turkey a 'kalkoen', named after the Indian town of Calicut. I'd never heard of that saying. Do turkeys think before they are grilled? I'm not sure what it implies ... Think before you act? Bezint eer ge begint. I'm afraid we have no 1 on 1 translation of the turkey saying, we even haven't sayings about turkeys.
Come promesso ecco la versione lituana: kalakutas irgi galvojo, kol į puodą neįkrito (lett. il tacchino anche pensava, finché in pentola non è caduto).
RispondiEliminaIl tacchino è sempre lui, solo che in Estone finisce nel forno, in Lituano in pentola. Tutta roba da approfondire per bene, specie tenendo conto che i tacchini non sono originari dell'Europa, quindi si tratta di detti sì antichi ma non antichissimi.
Nell'espressione lituana scopro una parentela inattesa e trasversale della parola "tacchino": kalkun in Estone e kalakutas in Lituano.
RispondiEliminaTrovo altre assonanze solo in Danese (kalkun), Neerlandese (kalkoenen), Norvegese Bokmål (kalkuner), Norvegese Nynorsk (kalkunar), Svedese (kalkon), Finlandese (kalkkuna), Islandese (kalkúnn) e addirittura in Bahasa indonesiano (kalkun).
Ho provato a cercarne il senso. Pare che il termine sia entrato in uso per la prima volta in Neerlandese, prendendo spunto dal nome della città indiana di Calicut (da non confondere con Calcutta).
In altre lingue tale animale ha il nome che deriva dagli Indiani, sia inteso come abitanti dell'India, sia inteso nell'equivoco originario che determinò il nome dei nativi nordamericani: in Turco (hindi), in Russo (индейка), in Polacco (indyk), in Maltese (dundjan), in Catalano (gall d'Indi).
Altre lingue ancora lo chiamano con nomi che ricordano stati o luoghi diversi: per gl'Inglesi la Turchia, per gli Arabi Roma, per gli Egiziani la Grecia, per i Bulgari l'Egitto con il nome arabo, per i Greci la Francia, in Indiano, Portoghese e persino Hawaiiano il Perù, in Bahasa malesiano l'Olanda. Un vero carosello!
We indeed call a turkey a 'kalkoen', named after the Indian town of Calicut. I'd never heard of that saying. Do turkeys think before they are grilled? I'm not sure what it implies ... Think before you act? Bezint eer ge begint. I'm afraid we have no 1 on 1 translation of the turkey saying, we even haven't sayings about turkeys.
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