domenica 20 gennaio 2019

Estoni Siberiani (Siberi eestlased - Сибирские эстонцы - Siberian Estonians)

I primi coloni in Siberia furono esuli amministrativi e criminali trasferiti nel villaggio di Rizkovo (contea di Tukalsk, regione di Tobolsk) per ordine dello zar Nicola I. Il piano era di rendere questo villaggio la casa di tutti gli esuli luterani (tedeschi, lettoni, estoni, finlandesi, svedesi, ecc.). Il piano non fu mai realizzato, tuttavia, poiché non c'era abbastanza terra per i coloni, le diverse nazionalità non andavano d'accordo ed i disordini (scontri, ubriachezza e rapine) divennero un problema. Così fu fondata una nuova comunità luterana sul fiume Om, dove si trasferì la maggior parte degli abitanti estoni di Rizkovo. Il villaggio fu chiamato Revel (Virukula).
Nel decennio 1850-1860 in Siberia iniziarono ad essere fondate anche le nuove colonie estoni. Nel 1850 l'esiliato Uri Kuldmae fondò il villaggio di Suetuk Superiore nella regione di Minusinsk e nel 1861 fu fondato l'altro villaggio estone si Bulanka Superiore. La maggior parte degli esuli nella Siberia occidentale e orientale conducevano una vita instabile: alcuni furono assunti come artigiani o lavorarono nelle miniere d'oro, altri andavano a rubare nei villaggi russi vicini, altri ancora divennero dei senzatetto. Solo dopo diversi anni gli Estoni si trasformarono in agricoltori.
Verso la fine del 1800 iniziò un fenomeno di migrazione volontaria dei contadini estoni in Siberia: in migliaia, senza terra o affamati di terra, partirono per le regioni interne della Russia, inclusa la Siberia, alla ricerca di una vita migliore. Il processo di migrazione accelerò notevolmente con la costruzione della ferrovia siberiana. Nel 1897, 4.202 estoni vivevano in Siberia (2.031 di loro nella regione di Tobolsk e 1.406 nella regione dell'Eniseji). I più grandi insediamenti, oltre a quelli sopra menzionati, erano i villaggi di Kovalevo e Zolotaja Niva nella contea di Tukal, nella regione di Tobolsk. Dal 1895 al 1900 in Siberia furono fondati ventitré villaggi estoni, e nel 1899 gli estoni raggiunsero la costa del Pacifico, dove fu fondato il villaggio di Nuova Livonia ("Novaja Livonija" in Russo; "Liiviküla" in Estone).
La migrazione in Siberia culminò con il periodo della riforma agraria di Stolypin (1906-1911). Grandi colonie estoni apparvero nella Siberia occidentale nel 1907-1909; un totale di oltre 40 insediamenti estoni furono stabiliti in Siberia dopo il 1906. Nel 1918 oltre 40.000 Estoni vivevano in più di 150 villaggi. Il pastore A. Nigol, che nel 1917 andò negli insediamenti estoni della regione di Tobolsk scrisse: "Qui tutto è quasi come è nella madrepatria, non c'è traccia di alcun tipo di influenza russa".
Il 4 febbraio 1920 fu firmato a Tartu un trattato di pace tra la Russia Sovietica e la Repubblica di Estonia. Una delle disposizioni di questo trattato era l'opzione della cittadinanza estone per tutti gli estoni che vivevano nelle terre della Russia. Migliaia di Estoni Siberiani optarono per la cittadinanza estone e sono tornati nella loro patria etnica, ma la maggior parte scelse comunque di rimanere ormai in Russia. Nel 1926 si contavano 32.000 Estoni in Siberia.
Tra il 1920 ed il 1930, nei villaggi dell'Estonia in Siberia si verificò un importante risveglio culturale. Le scuole furono aperte ovunque, con un insegnamento condotto sia in Estone che in Russo; si verificò anche una crescita delle associazioni e delle sale di lettura. Molti dei coloni estoni erano alfabetizzati, ma non parlavano correntemente il russo (nel 1922 nella regione di Tomsk solo il 3% degli estoni poteva parlare bene il russo, e il 55% non lo parlava affatto) e per questo motivo la stampa estone rimase popolare. Nel 1920, tra i giornali principali, si annoveravano "Siberi tööline" (Lavoratore della Siberia), "Töölise kalender" (Calendario del Lavoratore), "Siberi teataja" (Araldo Siberiano) e "Kommunaar" (Communar), con il suo supplemento letterario Uus Küla (Villaggio Nuovo), tutti molto popolari. Inoltre, gli Estoni Siberiani conoscevano il giornale "Uus Ilm" (Nuovo Mondo), pubblicato negli Stati Uniti per gli agricoltori americani e canadesi di origine estone.
Nel 1937-1938, sotto la copertura della lotta contro la "democrazia nazionale", tutti i giornali estoni pubblicati in Unione Sovietica furono chiusi, così come tutte le istituzioni e le associazioni estoni. Le 200 scuole estoni furono chiuse e molti insegnanti furono repressi. Tutte queste misure hanno avuto un'influenza negativa sulla cultura estone: si arrivò all'esclusione degli Estoni dall'industria ed al sequestro dell'Estone come lingua familiare.
Intorno al 1960 il fenomeno della proprietà agricola collettiva (kolchoz) crebbe, ma molti villaggi siberiani estoni non furono considerati degni di essere sviluppati. I giovani di questi villaggi iniziarono a trasferirsi altrove, dove erano state costruite abitazioni, dove c'era bisogno di lavoro o nelle città. Molti partirono per l'Estonia. Inoltre, come risultato dei legami tra Estoni Siberiani ed altri gruppi etnici, c'erano molti matrimoni misti. La stragrande maggioranza delle famiglie estone-russa e russa-estone scelse un'identità russa. Questi eventi portarono ad una continua diminuzione degli Estoni Siberiani come gruppo distinto. Al giorno d'oggi si contano circa 20.000 Estoni Siberiani.
Il tentativo di rianimare la cultura nazionale estone in Siberia, al giorno d'oggi, deve affrontare molti ostacoli, principalmente legati all'insediamento disperso del gruppo. Negli ultimi anni, tuttavia, c'è stata una rinascita di aggregazioni artistiche amatoriali in molti villaggi.
DOVE VIVONO
In Siberia, gli Estoni si stabilirono in villaggi costruiti lungo le sponde del fiume o vicino alle sorgenti artesiane. Pochissimi insediamenti si trovavano lungo le strade o la linea ferroviaria. Nei villaggi predominarono le case sparse, con giardini comprensivi di diversi alberi e cespugli di bacche. La fattoria era comprensiva di stalle per il bestiame, fienili e saune, oltre alla casa. Inizialmente gli Estoni usarono un unico ambiente come abitazione. Più tardi copiarono il tipo di alloggio russo, consistente in una casa di cinque muri in legno su un alto basamento, suddivisa all'interno in diverse stanze: una cucina, una sala e un magazzino. Nella zona della steppa talvolta le case venivano costruite di argilla. Gli interni delle case ancora oggi contengono molteplici elementi decorativi distintivi, come armadi, bauli di lino, letti di legno intagliato e coperte e corridori fatti a mano. Di solito il tavolo è accanto alla finestra, di fronte alla stufa. Le persiane scolpite, con disegni artistici o geometrici, sono una tipoca caratteristica degli esterni.
RELIGIONE ED ALDILA'
Nella cultura spirituale degli Estoni Siberiani, la saggezza popolare ha svolto un ruolo piuttosto importante, compreso il know-how tecnologico, le osservazioni meteorologiche e la conoscenza del comportamento animale e della medicina. La maggior parte di loro è cristiana luterana, ma resta forte anche il retaggio del paganesimo, come le credenze in buoni e cattivi spiriti domestici, streghe e certi animali. Tracce di paganesimo restano presenti anche nella medicina, dove insieme agli elementi razionali (terapia a base di erbe e terapia del lavoro) sono popolari tutti i tipi di incantesimi per fermare il sanguinamento, curare il raffreddore e liberarsi delle verruche.
La cerimonia funebre è rimasta più stabile delle usanze legate al matrimonio. Come nei vecchi tempi, al funerale partecipano solo i parenti più stretti, che dopo la cerimonia partecipano insieme ad una cena commemorativa.

Una casa di Estoni Siberiani.

Giovani Estoni Siberiani oggi.

Gli insediamenti degli Estoni siberiani (nomi in rosso) in Asia centrale - Dettaglio.

Gli insediamenti degli Estoni Siberiani (nomi in rosso) in Asia - Veduta generale. Si osservi anche il villaggio isolato all'estremo oriente, presso Vladivostok e di fronte al Giappone.
Referenze e links utili:
Songs of Siberian Estonians
Siberi eestlased

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