domenica 13 novembre 2011

Curiosità cromatiche nell’araldica dell’Estonia

Ponendo uno accanto all’altro i vari stemmi delle Contee dell’Estonia (Maakonnad), abbiamo notato alcuni particolari cromatici e simbolici che secondo noi riassumono le vicende storiche ed umane passate di questa parte d’Europa.
Nell’illustrazione sottostante abbiamo sistemato i vari stemmi cercando di riprendere in un certo modo la disposizione geografica delle Contee. Ecco quello che abbiamo scoperto.
Il colore rosso è presente solo nelle Contee nordoccidentali, a testimonianza del passato fortemente legato al dominio danese prima ed alla Lega Anseatica dopo. La stessa Dannebrog è addirittura lo stemma della Harju, la Contea della capitale Tallinn. L’aquila con l’aureola della Contea Lääne (che in Estone significa “ovest”, ma è anche la prima parte del Mar Baltico, chiamato Läänemeri) è sicuramente un retaggio dei Cavalieri dell’Ordine Teutonico, che giunsero da quelle parti sia nel nome del Sacro Romano Impero, che del Cristianesimo. Si osservi, tuttavia, che il colore rosso non è presente nella bandiera nazionale estone, laddove l’85% delle bandiere di tutti gli stati del mondo, chi più e chi meno, hanno comunque qualcosa di rosso.
L’azzurro fiore di granturco costituisce, dopo il bianco, il colore più frequente nei vari blasoni locali. Esso fu il simbolo nazionalistico delle popolazioni ugrofinniche, nato nella seconda metà del XIX secolo all’interno dell’Impero Russo; oggi è presente sia nella bandiera nazionale finlandese che in quella estone. Qui lo troviamo con un drakkar vichingo nella Contea insulare Saare, nelle meridionali Valga e Võru e nelle due Viru occidentale e Viru orientale. In queste ultime due, inoltre, è bene evidente la fortezza verso l’oriente russo, che è sempre stato motivo di combattimenti (le spade) in ogni vicenda del passato. Per l’occasione, ricordiamo che i Finlandesi chiamano l’Estonia Viro, derivante appunto dalle due Contee Viru.
Azzurro-bianco-verde è il trittico dei colori dell’antica Livonia, la millenaria entità amministrativa che sparì nel 1918 con la spartizione del suo territorio tra Estonia e Lettonia. Il verde è, poi, il colore della popolazione Võru. Tali colori e simboli li ritroviamo nelle Contee di Viljandi, Jõgeva e Tartu. Nella prima con l’aquila del Sacro Romano Impero e nelle altre due con il richiamo alle acque del Lago di Ciudi (Peipsi).
Capitolo triste per la Contea di Petseri, patria della popolazione Setos. L’Unione Sovietica la scorporò dall’Estonia e la aggregò alla Russia, che tutt’ora si rifiuta di restituirla nonostante la sottoscrizione del Trattato di Tartu del 1920. L’arpa della città Petseri, ribattezzata dai Russi Pečory (Печоры) ed assegnata al distretto di Pskov, è attualmente un simbolo unilaterale estone e solo de jure.
L'evidente prevalenza dei colori derivati dal blu nell'araldica estone

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