lunedì 4 agosto 2014

Rocca al Mare, il toponimo italiano in Estonia

Nel 1863 il barone francese Arthur Girard de Soucanton, a quell'epoca borgomastro di Reval (Tallinn), acquistò da un tizio una tenuta lungo la scogliera sul mare, pochi chilometri ad ovest dal centro della città. In quel luogo vi fece edificare una villa estiva, battezzata con il nome italiano di Rocca al Mare. Attorno alla dimora fu fatto allestire un bel parco, attraversato da una strada che procedeva in modo bustrofedico e fu chiamata Via Appia, perché lastricata in modo simile all’omonima e più antica strada romana. Come pietre per la pavimentazione furono utilizzate alcune rovine del Monastero di Santa Caterina, costruito a Reval nel 1246 da monaci domenicani scandinavi ed abbandonato poi nel 1526, dopo essere stato distrutto da una folla inferocita di Luterani, al tempo della Riforma. 
I nuovi abitanti iniziarono così a trasferirsi a Rocca al Mare all’inizio di giugno di ogni anno, per trascorrervi un paio di mesi di vita oziosa ed ordinata: passeggiate lungo la costa, serate musicali, giochi di società, battute di caccia. Ma l'ospitalità di amici e di persone care costituiva un aspetto fondamentale del soggiorno estivo. Durante i ricevimenti, infatti, ci si adoperava affinché gli ospiti restassero impressionati per il raffinato mobilio della casa, per l'estrema cura del parco, per la cucina raffinata e soprattutto per le maniere cortesi della servitù. 
Con il tempo, il nome di Rocca al Mare fu esteso a tutto il quartiere successivamente edificato intorno alla villa e che oggi fa parte integrante della città di Tallinn. 
Concepito fin dal 1913, nel 1957 a Rocca al Mare finalmente fu inaugurato il Museo Estone all’Aria Aperta (Eesti Vabaõhumuuseum), ovvero una ricostruzione a grandezza naturale di un villaggio rurale di pescatori del diciottesimo secolo, completo di chiesa, pensioni, scuola, numerosi mulini, una stazione dei pompieri, dodici fattorie complete di attrezzature, animali da allevamento e persone che indossano abbigliamento tradizionale. Il sito si estende su un'ottantina di ettari di terreno e comprende più di 70 edifici separati tra loro e, pertanto, tutto l'insieme irroga l'autentica impressione che il tempo si sia fermato a qualche secolo fa. Come si può facilmente immaginare, il museo costituisce una interessante destinazione per turisti e visitatori. 
La rilevanza culturale e turistica di Rocca al Mare è arrivata infine al primissimo ordine, grazie anche alla costruzione del centro commerciale più grande dell’Estonia, all’intensa e rinomata attività ricettiva e di ristorazione, ad una scuola importante, alla presenza di un palazzo del ghiaccio ed alla vicinanza con lo zoo. Rocca al Mare: una perla con il nome italiano, all'interno della capitale dell'Estonia.
(Per vedere Rocca al Mare sulle mappe di Google cliccare su questa didascalia)
Il centro commerciale di Rocca al Mare
Eesti Vabaõhumuuseum
Eesti Vabaõhumuuseum
Eesti Vabaõhumuuseum
Eesti Vabaõhumuuseum
Eesti Vabaõhumuuseum
Eesti Vabaõhumuuseum

2 commenti:

  1. Un francese, sindaco di una città estone che apparteneva alla Russia, ma dove si parlava tedesco, costruì un luogo con un nome italiano...
    Certo, quanto a globalizzazione, forse 200 anni fa erano molto più avanti di oggi.
    Rocca al Mare è un posto davvero particolare, che ora si raggiunge anche con una bella pista ciclabile.

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    Risposte
    1. Ottima annotazione.
      Io continuo ad essere sempre più convinto che la tragedia più enorme della Prima Guerra Mondiale fu l'estinzione di due stati "multinazionali" (Impero Russo ed Impero Austro-Ungarico) ed il consolidamento e/o la nascita delle entità "nazionali".
      Ciò comportò imbarbarimento ed insoddisfazioni, che in un paio di decenni arrivarono alla Seconda Guerra Mondiale: rovina e distruzione per quanto riguarda cose e persone ed una perdita di tempo nella strada dell'evoluzione umana.
      L'epoca attuale è quella della globalizzazione. La "Mitteleuropa" e la parte occidentale del nostro continente sono certamente all'avanguardia nel superamento degli aspetti più stupidi dei nazionalismi di inizio 1900, Ma nel frattempo l'Europa ha perso gli imperi coloniali e, con essi, la credibilità presso gli altri abitanti del mondo, forse per sempre.

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