giovedì 10 aprile 2014

L'estinzione della popolazione baltica tedesca in Estonia

Per oltre 700 anni i Tedeschi baltici chiamarono l’Estonia casa. I primi Tedeschi arrivarono nel XII secolo, con la cristianizzazione dell'Europa settentrionale ed orientale; ulteriori ondate di mercanti di lingua tedesca, crociati e missionari arrivarono nei decenni successivi. I loro discendenti avrebbero poi composto un gruppo etnico locale di lingua tedesca, che è rimasto nei territori delle attuali Estonia e Lettonia per innumerevoli generazioni successive. 
I Tedeschi baltici formarono l'élite sociale, politica e commerciale nei territori che più tardi divennero Estonia e Lettonia. I discendenti dei crociati formarono la popolazione dei proprietari terrieri feudali, mentre i commercianti divennero l'élite urbana. Estoni e Lettoni indigeni rimasero soggiogati e senza alcun diritto nei confronti di questa minoranza tedesca, che tuttavia non arrivò mai a superare il 10% di tutta la popolazione locale.
Sia l'Estonia che la Lettonia sarebbero state occupate da imperi stranieri, per la maggior parte della loro storia documentata: Danesi, Svedesi, Polacchi-Lituani, Russi ed infine Sovietici. La minoranza tedesca tuttavia riuscì a mantenere la sua egemonia in sede locale, nonostante i vari stravolgimenti amministrativi nel corso dei secoli. Tale posizione di privilegio iniziò a tramontare all’inizio del XX secolo, con l’ascesa della coscienza nazionale estone e lettone, conclusasi con la nascita dei Paesi baltici indipendenti. 
C’è da specificare che i Tedeschi baltici avevano vissuto sempre in pace ed in armonia con le popolazioni indigene e, per tale ragione, all’inizio degli anni 1920 non esitarono a prendere la cittadinanza estone e lettone, integrandosi completamente nella vita sociale dell’Estonia e della Lettonia, che amarono senza indugi come loro Paesi. Perfino i matrimoni misti aumentarono e divennero all’ordine del giorno. 
L'ascesa del nazismo in Germania e lo stalinismo in Unione Sovietica, tuttavia, avrebbero mutato in modo permanente il destino dei Tedeschi del Baltico. Come conseguenza del patto Molotov-Ribbentrop, poiché nel 1939 Estonia, Lettonia e Lituania erano cadute sotto la sfera di influenza sovietica, i Tedeschi baltici furono convinti ad emigrare ed a reinsediarsi nelle nuove terre sottratte da Hitler alla Polonia. 
Gli ultimi Tedeschi baltici, che si erano ostinati a non voler lasciare l'unica casa che avevano mai conosciuto, dopo aver assaggiato l’orribile dominazione sovietica del 1940 decisero anch’essi di emigrare. 
La disfatta finale della Germania, il recupero della sovranità nazionale della Polonia e l’occupazione sovietica degli Stati Baltici consolidatasi nel periodo 1945-1991 hanno fatto sì che i Tedeschi baltici non sarebbero tornati più in Estonia e Lettonia, cessando di esistere come gruppo etnico distinto. L'eredità tedesca in Estonia e Lettonia rimane con le molte case padronali costruite nei tempi passati, l’influenza sulla lingua (il 30% del vocabolario estone viene dal cosiddetto Basso Tedesco), l’etica del lavoro ed il Cristianesimo Luterano come religione dominante.
Tedeschi baltici che, dopo 700 anni, lasciano per sempre l'Estonia (fotografia del 1939).
Mappa tedesca del 1939, che mostra il piano di evacuazione dei Tedeschi baltici ed il luogo di reinsediamento.

1 commento:

  1. Che tristi, quei volti. Mi ha stupito quel dato del 30%, non avrei mai detto.
    Grazie come sempre per questi pezzi di storia che regali.

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