La bandiera a bande orizzontali blu-nera-bianca fu esposta per la prima volta ad Otepää il 4 giugno 1884, come simbolo dell’Associazione Studentesca Universitaria Estone. Negli anni seguenti essa divenne un simbolo nazionale.
Il Governo provvisorio dell’Estonia, con una risoluzione del 21 novembre 1918, decretò la bandiera blu-nera-bianca come vessillo nazionale. La legge che stabilì tale bandiera come bandiera nazionale fu promulgata dal Parlamento (Riigikogu) il 27 giugno 1922. Le misure standard furono stabilite in cm. 105 di altezza e cm. 165 di lunghezza, con un rapporto di 7:11.
Dopo l’annessione forzata dell’Estonia all’Unione Sovietica, nel giugno 1940 la bandiera divenne proibita.
Negli anni 1987-1988, all’inizio del processo di ripresa dell’indipendenza, la bandiera blu-nera-bianca iniziò ad essere utilizzata in pubblico nuovamente. Il 24 febbraio 1989 fu fatta sventolare dalla Torre Pikk Herman della Fortezza Toompea, a Tallinn.
Araldica
Blu “fiore di granturco” (codice esadecimale #0072CE – codice RGB 0-114-206). E’ uguale a quello della croce nella bandiera finlandese e fin dall’inizio del XX secolo simboleggiava la sete di libertà delle popolazioni ugro-finniche sottomesse allo zar (Estoni, Finlandesi, Ingri, Lapponi e Careliani). Il fiore di granturco è considerato il fiore nazionale dell’Estonia.
Nero (codice esadecimale #000000 – codice RGB 0-0-0). Rappresenta i lutti e le sofferenze patiti nel corso di tanti secoli di sottomissione. La rondine comune (Suitsupääsuke), animazione del colore nero, è l’animale nazionale dell’Estonia.
Bianco (codice esadecimale #FFFFFF – codice RGB 255-255-255). Simbolo di luce e di speranza, come le falesie sulla costa del Mare Baltico, dove l’acqua che si infrange diventa di colore bianco.
Lo stemma dell’Estonia, tre leopardi su uno scudo, risale al periodo di dominazione danese ed era stato introdotto per la prima volta nel 1220.
(L'illustrazione è tratta dall'Enciclopedia Estone del 1933)
Grazie,questo è stato l'unico sito che ha risposto alla domanda sulla bandiera della mia prof di arte
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