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mercoledì 24 agosto 2016

Estonian manhole covers, ovvero la polvere sopra al tappeto

L’Estonia è uno Stato piccolo e non densamente popolato dove si celebrano 2 feste nazionali legate all’inizio della propria sovranità, a 6 mesi di distanza l’una dall’altra: il 24 febbraio, a memoria della proclamazione dell’indipendenza per la prima volta, avvenuta nel 1918 con una secessione dall’Impero Russo, ed il 20 agosto, per ricordare la restaurazione dell’attuale indipendenza avvenuta nel 1991 con l’uscita dall’Unione Sovietica. Questo perché il periodo compreso tra il 1918 ed oggi è stato interrotto da una lunga occupazione sovietica (1940 - 1991), durante la quale c’è stata anche una parentesi di occupazione nazista (1941 – 1944). Durante il periodo dell’occupazione sovietica, dal punto di vista etnico l’Estonia subì un tentativo di annientamento (continue deportazioni di popolazione locale che veniva dispersa in Siberia ed era sostituita da nuovi immigrati russofoni, che ancora oggi costituiscono quasi un terzo dei residenti), mentre dal punto di vista culturale dovette subire una massiccia russificazione nelle norme, nelle abitudini, nella letteratura, nelle arti. Non tutto fu negativo, intendiamoci, perché se oggi per esempio l’acqua minerale straniera più venduta in Estonia è georgiana e se gli Estoni abbiano dato posti fissi nella loro gastronomia allo šašlyk armeno ed al kefir, queste cose derivano appunto dall’esperienza sovietica. 
Dopo il 1991, grazie ad ingegno, laboriosità e disciplina, gli Estoni intrapresero un processo di riconquista della piena identità nazionale, iniziando con la rimozione di quanti più possibili segni delle precedenti imposizioni sovietiche. Sparirono immediatamente tutte le scritte russe (nomi delle strade, insegne pubbliche e commerciali, documenti ufficiali), anche nella Vironia Orientale (Ida-Virumaa) dove i Russi costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione. A Tallinn addirittura furono cambiati i nomi a più di 100 tra vie e piazze (per un elenco dettagliato rimando a >>>questa pubblicazione<<) ed il recupero del centro storico, unito allo stravolgimento architettonico dei quartieri circostanti, hanno spinto sull’acceleratore sulla strada della distanza dai recenti ricordi. 
Viaggiando oggi all’interno dell’Estonia e cercando di mantenere un acuto spirito di osservazione, sembrerebbe davvero che i Russi qui non ci siano mai stati. Le poche scritte con l’alfabeto cirillico nelle quali ci siamo imbattuti, infatti, non hanno nulla di “ufficiale”, ma possono essere definite “di cortesia” per i turisti o per i sempre meno abitanti di lingua russa che non hanno dimestichezza con la complicata lingua estone, integrate quasi sempre da analoghe versioni in Inglese. Tali scritte riguardano i menu al ristorante, i cartelli di avvisi che non rientrano nella segnaletica stradale, qualche insegna dei negozi tuttavia sempre subordinata (cioè con caratteri più piccoli) e non equiparata a quella estone e pubblicità, in particolare quella di qualche banca che invita a fare investimenti o a depositare i soldi da loro. 
Eppure abbiamo scoperto un settore dove la parentesi dell’appartenenza all’Unione Sovietica è ancora in maggioranza rispetto all’Estonia indipendente: i coperchi dei tombini. Si tratta di uno speciale museo a cielo aperto nel quale ci siamo imbattuti un po’ in tutta l’Estonia. Fatta eccezione per la città di Tartu, dove i coperchi dei tombini ci sono sembrati quasi tutti recenti, in tutte le altre località (Tallinn compresa) abbiamo rilevato una maggioranza di manufatti con iscrizioni che riportavano al periodo precedente al 1991. Si tratta di una ulteriore curiosità che dovrebbe esortare chi non è andato ancora in Estonia a partire subito, ovvero prima che con il tempo li cambino tutti. 

E d’altronde anche fuori dall’Estonia ci si imbatte spesso in simili reperti interessanti: a Roma, in Via XX Settembre ci sono ancora diversi coperchi di tombini in ghisa che risalgono al 1897 (quelli con la scritta “SAFOV Torino”), a Latina nel centro storico ancora i coperchi riportano la scritta “LITTORIA”, nel sudest in quasi tutte le località servite dall’acquedotto pugliese prevalgono i coperchi che mostrano il fascio mussoliniano. Per non parlare poi di Leopoli (Ucraina) dove ancora ci sono molti coperchi di tombini con diciture in Polacco (cioè di prima del 1939) o di molte città della Polonia occidentale dove ancora ci sono alcuni coperchi di tombini con scritte tedesche (cioè di prima del 1945). I coperchi dei tombini, in generale, poiché sono resistenti e dispendiosi da cambiare, possono essere un interessante elemento che porta alcune tracce del passato, specialmente nelle città che hanno vissuto cambi di amministrazioni, di epoche o di nomi.

Concludiamo con una serie di coperchi di tombini estoni fotografati da noi nell’agosto 2016.

TOMBINI RISALENTI ALLA PRIMA REPUBBLICA D'ESTONIA (1918-1940)
Fotografato a Tallinn-centro e visto 2 volte. La fonderia "C. Siegel" non esiste più dal 1939.
Fotografato e visto una sola volta a Tallinn-centro. L'industria "A. Tõnisson & Ko" è esistita dal 1914 al 1939.
TOMBINI DELLA REPUBBLICA SOCIALISTA SOVIETICA DI ESTONIA (1940-1991)
ПЯРНУСКИЙ ЗАВОД ПРОДМАШ ("Pyarnuskij zavod prodmash") era una fonderia sovietica a Pärnu. Questo tipo di coperchio è stato fotografato a Kuressaare davanti all'entrata di un garage pubblico, ma l'abbiamo notato in tutta l'Estonia. la grande lettera T stava per Tелефонная Cеть ("Telefon Set'").
Fotografato a Narva. Come il precedente, ma di anno diverso.
Fotografato a Tallinn-centro. Come il precedente, ma di anno diverso.
Fotografato a Tallinn, ma visto in tutta l'Estonia. Г significava Гидрант ("Ghidrant" = idrante).
Fotografato a Tallinn. ГК stava per "Canalizzazioni municipali" (Городская Канализация = Gorodskaja Kanalizatsija).
Fotografato a Tallinn, ma visto in tutta l'Estonia. ГК stava per "Canalizzazioni municipali" (Городская Канализация = Gorodskaja Kanalizatsija).
Tелефон = Telefon. Visto una volta a Tallinn-centro e diverse volte nel sudest dell'Estonia.
Fotografato a Tallinn, ma visto in tutta l'Estonia. ГК stava per "Canalizzazioni municipali" (Городская Канализация = Gorodskaja Kanalizatsija).
Fotografato in un quartiere residenziale di Tallinn occidentale.
Fotografato e visto 2 volte a Tartu-centro. Visto anche poco lontano dal porto di Tallinn ed in alcune strade nei pressi della stazione ferroviara Balti Jaam. Le lettere cirilliche russe ГС (che stavano per Газовая Cеть = Gazovaja Set' = Servizio del Gas) sono incise in modo da dare la percezione del simbolo comunista di falce e martello.
ДК stava per "canalizzazione delle acque piovane". Fotografato a Tallinn e visto in tutte le altre città. Proprio questo è interessante per la data: 1990, ovvero l'ultimo anno completo nel quale l'Estonia è stata soggetta all'Unione Sovietica.
Fotografato a Tallinn. ГС stava per Газовая Cеть (Gazovaja Set' = Servizio del Gas).
Fotografato a Tallinn, ma visti altri simili in tutta l'Estonia. ГВ significava "acquedotto municipale" (городской водопровод = gorodskoj vodoprovod).
Canalizzazione dell'acqua piovana. Coperchio fotografato a Tallinn, fatto dall'industria metallurgica "Ilmarine". Lo stemma di tale industria era stato ideato da Rihet-Urmas Ploomipuu.
Coperchio delle condutture idriche realizzato dall'industria metallurgica "Ilmarine", fotografato a Tallinn.
TOMBINI DELL'ATTUALE REPUBBLICA DI ESTONIA (DAL 1991 IN POI)
Acquedotto municipale di Tallinn.
Acquedotto municipale di Tallinn (altro tipo).
Fotografato a Tallinn, ma diffuso in tutta l'Estonia, questo tipo di coperchio riguarda i servizi idrici. "Uponor" e "Niemisen Valimo" sono due aziende finlandesi.
Acquedotto municipale di Tartu.
Tombino delle condutture idriche realizzato dalla ditta Veeseadmed, con sede centrale in Finlandia e con succursali in Estonia e Lettonia. Fotografato a Tallinn, ma visto anche altrove.
Tombino delle condutture idriche realizzato dalla ditta estone Vesiterm. Fotografato a Tallinn e visto anche a Haapsalu e Pärnu.
Tombino idrico realizzato dalla Ulefon, ditta norvegese fondata nel 1657 e con succursali anche in Svezia, Danimarca e Finlandia. Fotografato a Tallinn, ma diffusissimo in tutta l'Estonia e probabilmente presente anche in altri Paesi.
Telefonia dell'Estonia. Fotografato a Tallinn e visto anche altrove.
Telefonia dell'Estonia. Fotografato a Tallinn e visto anche altrove.
Fotografato a Haapsalu, ma diffuso in tutta l'Estonia, questo tipo di coperchio riguarda i servizi idrici. "Niemisen Valimo" è una fonderia finlandese.

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